Battimelli, Virgilio e la Primavera del Foggia: parola a Franco Dellisanti

L’ex tecnico dell’Under 19 dei satanelli racconta ai nostri microfoni la sua avventura in un campionato di cui la nostra redazione è media partner.
07.11.2024 18:00 di  Rosario Buccarella   vedi letture
Franco Dellisanti
Franco Dellisanti

Un quarto posto con 36 punti totalizzati, ma soprattutto tanti ragazzi valorizzati, alcuni dei quali sono addirittura approdati tra i professionisti. Questo è stato il bilancio della Primavera del Foggia nella stagione 2022-23 guidata da mister Franco Dellisanti, ex calciatore con un passato importante nella sua Taranto. Proprio nel club in cui ha militato tanti anni da calciatore, si sta mettendo in evidenza Giuseppe Battimelli, ragazzo allenato da Dellisanti proprio a Foggia. L’ex allenatore dei rossoneri ci ha concesso un’interessante intervista in cui abbiamo avuto modo di porre la lente d’ingrandimento su un torneo che raccontiamo settimanalmente sui campi, oltre che su ulteriori potenziali calciatori di prospettiva.

Buongiorno mister, due anni fa ha affrontato col Foggia il campionato Primavera 3. Che esperienza è stata in quel tipo di contesto?

“Sicuramente positiva, che mi ha arricchito. È stato particolarmente gratificante lavorare sulla crescita dei ragazzi soprattutto da un punto di vista tecnico-tattico. Ho messo la mia professionalità, che ho accumulato in tanti anni di carriera, al servizio del gruppo a mia disposizione che ne ha fatto secondo me buon uso”.

Parlando ora dei singoli di quel gruppo, a Taranto, al di là della situazione societaria particolare, si sta mettendo in luce Giuseppe Battimelli, uno degli elementi di spicco di quel Foggia. Si aspettava un impatto del genere da parte del ragazzo con la Serie C?

“Che Giuseppe avesse delle doti importanti è indiscutibile. Immaginavo che prima o poi avrebbe compiuto il salto di qualità, ma non in questo modo. Di 10 punti totalizzati fin qui sul campo, questo ragazzo ne ha portati fin qui 6 con due gol dal peso specifico incalcolabile. Probabilmente non ci si rende ancora conto del valore delle sue prodezze fino a qui, è il giusto premio per tutti i sacrifici che ha fatto nel corso di questi anni”

Ci racconta qualcosa di particolare legato a quell’anno trascorso insieme al ragazzo?

“Durante quella stagione Giuseppe credo sia migliorato molto perché era costantemente aggregato alla prima squadra. Con noi ha preso il più delle volte parte solo all’allenamento di rifinitura per poi essere schierato al sabato, il resto della settimana aveva modo di misurarsi con i carichi di lavoro del calcio dei grandi. Scendeva poi in campo con la testa giusta, con l’intenzione di fare differenza, portando la sua esperienza che stava incamerando”.

Battimelli non è stato l’unico ad approdare nel professionismo, Paolo Virgilio si sta ritagliando uno spazio importante nel Monopoli che sta disputando un campionato nelle zone alte di classifica nella Serie C. Cosa ci dice riguardo quest’altro profilo?

“C’è poco da dire, Paolo dava l’impressione già in Primavera di avere le movenze di un giocatore. È un centrocampista moderno: ha qualità, quantità, tempi di inserimento e grande presenza in fase realizzativa. È poi un ragazzo moralmente sano con la mentalità per diventare un calciatore. Il carattere e la determinazione necessarie ad alzare continuamente l’asticella non gli mancavano già 2 anni fa, doti non scontate nei ragazzi di oggi che spesso alla sua età corrono il rischio di perdersi”.

In entrambi i casi di Battimelli e Virgilio, una volta teminata l’esperienza in Primavera, i ragazzi si sono messi in gioco con un’esperienza in Serie D. Può essere quella una strada per giocare con continuità e consentire di compiere successivamente il salto tra i professionisti?

“Una categoria come la Serie D può dare sicuramente a questi ragazzi la possibilità di forgiare carattere ed agonismo. In un contesto di prima squadra conta il risultato, non ti trovi più in una Primavera dove invece alcune volte può essere anche relativo. Un giovane che riesce ad emergere in un campionato del genere ha sicuramente la possibilità di ambire a giocare tra i professionisti. Fermo restando che ogni calciatore ha le proprie categorie”.