Italia, Spagna e Francia... tutte nello stesso girone: ha senso questo regolamento?

Nonostante un girone di qualificazione da imbattuta, l'Italia Under 19 deve purtroppo dire addio agli Europei. Dopo la vittoria conquistata nel 2023 e la semifinale dello scorso anno, la Nazionale di Bollini non parteciperà alla fase finale in Romania.
Il rammarico c'è, ed è tanto, per non aver raggiunto l'obiettivo. Soprattutto per quell'1-1 inaspettato all'esordio, che ha complicato inevitabilmente i piani degli Azzurrini. Ma è chiaro che il compito dei nostri ragazzi era tutt'altro che semplice: nello stesso girone, infatti, sono state inserite la vincitrice, la seconda classificata e una delle semifinaliste della scorsa edizione. Tutto ciò nel secondo turno di qualificazione agli Europei. Ma com'è potuto esistere un girone così complicato già a questo punto della competizione?
Ecco cosa dice il regolamento. Al termine del primo turno, è stata stilata una classifica generale secondo determinati criteri, che qui vi citiamo in ordine: posizione più alta nel girone, maggior numero di punti, maggiore differenza reti, maggior numero di gol segnati, minor numero di punti disciplinari in base ai soli cartellini e infine posizione più alta nel Ranking. Dopo aver superato brillantemente il girone con Montenegro, Bosnia e Grecia, conquistando tutti i 9 punti possibili, l'Italia è stata inserita nella Fascia A nel sorteggio. Insieme a lei Portogallo (entrata nel turno elite come testa di serie), Polonia, Danimarca, Paesi Bassi, Germania e Norvegia.
La Francia ha chiuso sì al primo posto nel girone, ma con i 7 punti ottenuti tra Liechtenstein, Galles e Scozia è scivolata nella Fascia B. Addirittura in C la Spagna, qualificatasi come seconda (dietro all'Austria) con 6 punti. Da qui ne deriva, dunque, il motivo per cui Italia, Francia e Spagna fossero in gruppi differenti al momento del sorteggio. E come ogni estrazione, possono accadere moltissime cose. Lo abbiamo visto in queste qualificazioni agli Europei, ma ne siamo ormai abituati in quasi tutte le competizioni. Basti pensare alla Champions League, specialmente col vecchio format, dove già agli ottavi si poteva assistere a partite del calibro di una finale.
Non possiamo, naturalmente, andare contro alla casualità del sorteggio. Ma crediamo, al tempo stesso, che sia necessario ideare una nuova regola che possa "premiare" non le Nazionali ritenute convenzionalmente le migliori (perchè la meritocrazia va mantenuta) ma quantomeno quelle che, nell'edizione precedente, hanno ottenuto i risultati più importanti. Proprio come Italia, Spagna e Francia, tre delle migliori quattro squadre (insieme all'Ucraina) dell'ultimo torneo. E invece, al momento del sorteggio, tutti erano consapevoli che (almeno) due tra queste avrebbero dovuto salutare anzitempo la competizione.
Ritorniamo alla domanda iniziale: ha senso così il regolamento? Le soluzioni per rimediare a questa "falla" nel sistema sono molteplici e sarebbe corretto, secondo il nostro giudizio, che questo format andasse rivisto approfonditamente per evitare di ricadere in situazioni "drammatiche" (a livello chiaramente sportivo) come accaduto nel gruppo 5.
Aldilà dei discorsi fatti sulle criticità di questo format, è giusto sottolineare come questo girone di ferro non sia mai stato un alibi per Bollini e i suoi ragazzi. Riprendiamo le parole del CT dopo il sorteggio: "Il nostro primo posto a punteggio pieno nella prima fase delle qualificazioni non è servito ad evitare determinate squadre, ma questa è l'imprevedibilità, e se vogliamo il fascino, dei sorteggi. Affrontare Francia e Spagna, le finaliste dell'ultima edizione, sarà uno stimolo grandissimo". A cui aggiungiamo le ultime, rilasciate ieri ai canali della FIGC: "C'è tanto orgoglio per questo gruppo di ragazzi e per lo staff, per aver onorato la maglia Azzurra. Gli episodi fanno parte del calcio: non siamo stati fortunati, ma siamo stati una squadra, in un girone in cui c'erano i campioni e i vicecampioni d'Europa. Il problema è stato il sorteggio: non abbiamo perso una partita ufficiale in questa stagione, per questo devo dire soltanto bravi ai ragazzi, perché già questa era una finale, da cui usciamo a testa altissima".
Dichiarazioni lucide e sempre ragionate da parte di chi ha visto tale sorteggio non come una sconfitta già anticipata (come tanti hanno/avrebbero fatto...) ma come un'importante opportunità di crescita per i nostri ragazzi. Che, come evidenziato proprio dal CT, hanno offerto prestazioni di assoluto livello. Il traguardo non è stato raggiunto, è vero, ma ciò che conta realmente è che questi profili hanno dimostrato di potersi esprimere ai livelli più alti nel panorama giovanile internazionale.