Andare al Monza sarebbe stata una tappa giusta per la crescita di Camarda?
Il Milan è stato senza dubbio il protagonista di questo mercato invernale. Gli arrivi di Walker, Gimenez e Joao Felix hanno alzato notevolmente l'asticella, senza dimenticare l'inserimento nella rosa di Bondo e Sottil per sostituire i due partenti Bennacer e Okafor.
Sono state diverse le decisioni importanti che, la dirigenza rossonera, ha dovuto prendere negli ultimi giorni. E in ambito giovani italiani, la nostra attenzione non poteva che ricadere sull'intrigante trattativa riguardante Camarda e il possibile passaggio al Monza. Sì perchè, prima dello scorso weekend, l'accordo era stato trovato: prestito di 18 mesi con vari bonus e la presenza di una clausola che permetteva al club di riportarlo eventualmente a casa già in estate. Poi la decisione di Ibrahimovic: Camarda non si muove dal Milan. Lo ha confermato anche Galliani, intercettato nel pre-partita di Milan-Inter: "Il mio amico Ibra, dopo che eravamo d'accordo, con grande affetto e con grande simpatia dice che per il percorso del ragazzo è meglio che stia al Milan. Quindi ho dovuto accettare, non potevo fare diversamente. Mi dispiace molto".
L'operazione non si è dunque conclusa, ma la domanda resta: andare al Monza sarebbe stata una tappa giusta nella crescita di Camarda? Analizziamo nel dettaglio la situazione. Camarda ha fin qui collezionato 23 presenze: le prime ottenute con il Milan Futuro di Bonera, mentre da fine ottobre in poi è stato quasi sempre aggregato alla Prima Squadra negli impegni di campionato e Champions League. Da novembre ad oggi infatti, l'attaccante rossonero è ritornato a giocare in Serie C soltanto 3 volte. Dall'altra parte invece, occorre sottolineare le 8 partite già disputate nella massima categoria, così come le 3 in "campo europeo" dove ha addirittura sfiorato il primo gol nella competizione contro il Club Brugge. Soltanto in un'occasione è partito dal 1', ovvero nella trasferta di Cagliari; in tutte le altre situazioni è subentrato dalla panchina.
Nonostante però i pochi minuti a disposizione, si è fatto comunque apprezzare per alcune giocate. Abbiamo parlato del gol annullato all'esordio in Champions, ma possiamo menzionare anche la traversa colpita contro la Stella Rossa (che ha poi portato alla rete decisiva di Abraham) oppure, nei giorni recenti, la splendida iniziativa nel derby dove resiste all'intervento di Frattesi e tenta la conclusione in porta, sfiorando la traversa. A dimostrazione, dunque, di un ragazzo che sa (e vuole, al tempo stesso) incidere nella partita.
Sbagliato non concedergli la possibilità di giocare con regolarità? Probabilmente questo è un fattore da considerare, ma è pur sempre vero che nel percorso di crescita del ragazzo è fondamentale avere degli esempi da poter emulare (e da cui "rubare" anche qualche segreto) nelle diverse sedute di allenamento, nella preparazione alla partita e sui comportamenti corretti da mantenere in ogni occasione, in campo e fuori. Camarda, da questo punto di vista, è sempre stato perfetto: mai un atteggiamento fuori dalle righe, nè tanto meno dichiarazioni sbagliate o commenti fuori luogo. Nelle sue parole si è sempre avvertita l'umiltà e la passione di un "semplice" sedicenne che ama giocare a calcio e vuole farlo con la maglia della sua squadra. I principali modelli di riferimento in questi due anni sono stati, effettivamente, di un livello molto alto. Giroud prima e Morata poi hanno rappresentato molto per Camarda sia nella propria crescita come attaccante, sia a livello di professionalità.
Veniamo dunque all'ipotesi Monza, che sottolineavamo nei paragrafi precedenti. La situazione in classifica la conosciamo molto bene tutti: la squadra di Bocchetti occupa l'ultimo posto e sinceramente viene difficile immaginare, in questo momento, che possa salvarsi. Sia chiaro, le partite da disputare sono ancora tante, ma le operazioni concluse in questi giorni non fanno presagire nulla di confortante. A gennaio sono partiti infatti Maldini, Bondo, Djuric e Pablo Marì, quattro elementi importanti della rosa; tante scommesse invece in entrata, soprattutto con giocatori provenienti dall'estero (Ganvoula, Lekovic e Brorsson) che dovranno adattarsi velocemente al campionato italiano. Non proprio un aspetto semplice.
In questo contesto sarebbe dovuto arrivare Camarda, un ragazzo che compirà soltanto 17 anni tra un mese. Il Monza in quel caso non avrebbe probabilmente acquistato l'ex attaccante dello Young Boys, concedendo così al rossonero un ampio minutaggio. Addirittura, qualcuno ipotizzava anche una maglia da titolare nello scacchiere di Bocchetti. Forse un po' prematuro, considerato soprattutto che un'occasione simile (seppur in una categoria diversa) l'ha già avuta con il Milan Futuro. E qui, Camarda ha riscontrato delle ovvie difficoltà, evidenziate dalla netta disparità fisica con i difensori avversari e tutti quegli aspetti che differenziano un calciatore giovane da uno esperto. I dati a livello realizzativo lo dimostrano: sono 3 i gol realizzati tra campionato e Coppa Italia Serie C, di cui soltanto uno su azione.
Il Monza non ha alternative per rimanere in Serie A: deve necessariamente conquistare punti e per farlo ha bisogno di gol "pesanti" dei propri attaccanti. Camarda, questo, non può ancora garantirlo. Lo farà sicuramente nei prossimi anni, con la completa maturazione fisica e mentale, ma ad oggi non ha quelle doti essenziali per trascinare una squadra in un contesto così importante.
Nessuno - tolto Yamal, che è un caso veramente eccezionale - lo sarebbe alla sua età. E anzi, per quanto dimostrato fin qui, ha raggiunto traguardi quasi impossibili da ritrovare tra i suoi coetanei. Ibrahim Mbaye - attaccante del Paris Saint Germain - ha collezionato qualche presenza in Ligue 1 soltanto da questa stagione; Justin Lerma - futuro acquisto del Borussia Dortmund - ha dimostrato ottime cose ma in un Paese come l'Ecuador (non paragonabile, dunque, all'Italia) mentre il talento dell'Ajax, Jorthy Mokio, è stato impiegato solo ed esclusivamente in Europa League, competizione nella quale molti club concedono spazio ai giovani o alle riserve. Questi sono solo alcuni dei nomi più interessanti tra i classe '08 a livello internazionale, ma come potete ben notare i risultati ottenuti sono molto distanti da quelli di Camarda.
La considerazione finale pare quasi "scontata" per chi ci segue da tempo, ma rimane la più corretta di tutte: lasciamo crescere con calma questo ragazzo. Che sicuramente arriverà, ma a cui va dato il giusto tempo per migliorare e perchè no, anche sbagliare. Il Milan ha preferito tenerlo con sè e toccherà ora a Conceição, insieme a Bonera, Ibrahimovic e a tutta la dirigenza rossonera, capire il miglior percorso da attuare per uno dei talenti più promettenti del nostro calcio.