Camarda brilla ma non basta: il Milan Futuro dovrà fare a meno di lui per rimanere in C

L'attaccante rossonero segna due gol al Gubbio, ma non potrà giocare i playout: fatale la gestione (discutibile) della seconda squadra rossonera.
26.04.2025 12:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Camarda brilla ma non basta: il Milan Futuro dovrà fare a meno di lui per rimanere in C

Francesco Camarda continua a far parlare di sé. Mercoledì, contro il Gubbio, l'attaccante rossonero ha messo a segno una doppietta su calcio di rigore, che lo ha portato così a raggiungere le 7 reti stagionali. Una prestazione di personalità e talento, che però non è bastata al Milan Futuro per conquistare i tre punti.

I rossoneri dovranno passare, come ben sappiamo, dai playout per cercare di rimanere in Serie C. Ma oltre a tale nota dolente, ce n'è un'altra (altrettanto pesante) da dover sottolineare: Camarda non potrà partecipare alla fase finale. Nessun infortunio o squalifica: il motivo è tanto semplice quanto paradossale. Il regolamento prevede infatti che per poter disputare i playout sia necessario aver collezionato almeno 25 presenze durante la regular season. Camarda, tutte queste partite, non le ha giocate. Stessa sorte per Jimenez, un altro che avrebbe fatto molto comodo a Oddo, ma che per lo stesso motivo non potrà aiutare i compagni nel momento più delicato della stagione.

Una situazione che solleva, ancora una volta, interrogativi sulla gestione della seconda squadra rossonera. Per mesi si è assistito a un continuo sali-scendi di giovani tra la Prima Squadra e il Milan Futuro. Una strategia apparentemente funzionale alla crescita dei talenti, ma che si è rivelata miope nei suoi effetti pratici. Ve ne avevamo parlato QUI, nel nostro editoriale, sottolineando tutti gli errori commessi dalla dirigenza in merito a questo progetto: le figure scelte, il cambio di strategia a campionato in corso fino al rapporto (veramente complesso) tra le due formazioni.

È l’ennesimo campanello d’allarme su una progettualità che fatica a decollare. Il concetto di "seconda squadra", sulla carta utile e potenzialmente rivoluzionario per il calcio italiano, richiede una pianificazione meticolosa e coerente. Invece, il Milan si è ritrovato a rincorrere le emergenze, senza una visione chiara che tenesse conto sia della crescita individuale dei giovani, sia della competitività collettiva del gruppo in Serie C. E ora, il rischio di retrocedere tra i dilettanti, è altissimo.

Camarda guarda avanti, perchè il futuro è tutto suo. Ma il presente del Milan Futuro, paradossalmente, sarà senza il suo futuro più promettente.