Salim Berrima, il talento che unisce Atalanta, Italia e radici marocchine

Nel calcio moderno il ruolo del terzino è cambiato radicalmente. Non è più solo difendere, ma saper leggere i momenti, accompagnare l’azione, rompere gli equilibri. E Salim Berrima, con la sua naturalezza nel farlo, è uno dei giovani che meglio rappresentano questa evoluzione. Terzino destro dell’Atalanta Under 16, è un giocatore che si fa notare appena tocca il pallone.
È nato in Italia, il 26 febbraio 2009, da genitori marocchini, e il suo percorso nel calcio parte proprio nel paese in cui è cresciuto, con la maglia del Real Leno. Da lì inizia una scalata fatta di tappe significative: prima la Voluntas Montichiari, poi la Feralpisalò, dove si è messo davvero in luce. La Dea infine, da sempre attenta ai profili più promettenti, ha deciso di puntare con convinzione su di lui.
Chi lo guarda giocare nota subito una cosa: quando ha spazio, parte. Senza esitazioni. Ha una progressione palla al piede che lascia spesso sul posto l’avversario diretto e un modo di interpretare il ruolo che combina corsa, fisicità e intraprendenza. Attacca la profondità con disinvoltura, spinge con continuità e sa essere pericoloso anche in zona offensiva. In questa stagione ha collezionato 17 presenze con l’Under 16 di Gambirasio, 15 delle quali da titolare, trovando anche il gol in più di un’occasione. L’ultimo lo ha segnato proprio contro il Verona, nella giornata conclusiva della regular season, confermando il suo impatto anche sotto porta.
Il suo rendimento non è passato inosservato nemmeno in ambito Nazionale. La prima convocazione con l'Italia è arrivata a fine 2023, insieme all'Under 15 di Battisti, per le partite contro Scozia, Stati Uniti e Portogallo. Ha disputato inoltre 6 gare con l’Under 16; l’ultima nell’amichevole di aprile contro la Repubblica Ceca.
Con i piedi vola, con la testa resta lucido: il mix perfetto per puntare (e arrivare) in alto.