È Edoardo Biondini l’MVPlayer LGI di Empoli-Roma, ventiseiesima giornata del girone C

Centro Sportivo Monteboro, Empoli. Ultima giornata di campionato. I riflettori erano puntati su uno scontro d’alta classifica tra due corazzate, ma alla fine, il protagonista assoluto è stato lui: Edoardo Biondini, capitano dei biancazzurri e cuore pulsante di una squadra che ha fatto della qualità e della compattezza la sua arma vincente.

In mezzo al campo, Biondini non gioca: dirige. È il tipo di giocatore che fa sembrare tutto semplice, anche quando il pressing dei capitolini si fa asfissiante. Recupera, imposta, guida, incoraggia. È sempre dove serve. Non è un caso che sia nel giro della Nazionale: quando hai uno così, il pallone pesa meno e la squadra gira meglio.

Oggi, in una gara tutt’altro che banale, contro una Roma agguerrita e organizzata. Si è preso la scena, con naturalezza, come fanno quelli nati per stare lì. Non ha segnato, è vero — ma chi ha visto la partita sa bene che non serviva: la sua firma era ovunque.

Ecco perché il premio di MVP non è solo un riconoscimento per questi 90 minuti. È il suggello di una stagione da leader vero, fatta di fatica, giocate intelligenti e presenza costante. È stato il punto di riferimento tecnico, ma soprattutto emotivo, di un gruppo che ha chiuso in cima e con stile.

Sotto la pioggia di Monteboro, mentre i suoi compagni esultavano e i tifosi applaudivano, Edoardo sembrava già pensare alla prossima sfida, con quella calma che solo i grandi hanno. E forse è proprio questo il segreto: non fermarsi mai.

Capitano, MVP, e — diciamolo — uno dei migliori talenti in circolazione. Chapeau, Biondini.

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