Rivivi le emozioni di Bologna-Genoa, dodicesima giornata del girone A

Stessi colori, stesse ambizioni, stesso ottimismo per i recenti risultati, ma forse anche stessi rimpianti. Sì perché nonostante i padroni di casa siano a un passo dalla vetta e gli ospiti, invece, solo ottavi, è facile immaginare che i loro stati d’animo non siano poi così diversi. Bologna-Genoa, in programma per la 12ª giornata del Girone A, è la sfida tra due squadre che hanno più di una ragioni per essere felici, ma anche diverse ragioni per mangiarsi le mani. 

Gli emiliani hanno ottenuto risultati abbastanza altalenanti in questa prima parte di campionato, eppure si ritrovano a sole 3 lunghezze dalla Juventus capolista. Trascinato dalle reti di bomber Francesco Castaldo, autore di 6 gol (praticamente un terzo delle reti totali segnate dalla squadra), il Bologna è pienamente in corsa per la vittoria del girone. Un cammino che rende giustamente tutti orgogliosi, ma che non può non essere intaccato da un pensiero: come sarebbe la classifica se i ragazzi di mister Biavati non avessero lasciato per strada qualche punto di troppo? Lo 0-0 casalingo contro il Pisa e il pareggio di sette giorni fa contro la Samp sono solo due esempi di gare che lasciano più di un semplice amaro in bocca. L’obiettivo da qui in avanti è allora uno solo: tenere a mente gli errori (pochi) commessi e ripartire dalle certezze (tante) acquisite nel corso di questi tre mesi per puntare al 1° posto.

Il Grifone nell’ultimo mese ha cambiato marcia e ha iniziato a risalire la classifica. L’avvio di stagione della squadra di mister Chiappino è stato molto complicato (solo due vittorie nelle prime 7 partite), ma l’esperienza del tecnico genovese e le potenzialità della rosa a sua disposizione stanno piano piano emergendo. E se il Bologna si aggrappa al proprio numero 9, il Genoa ha un centravanti che sta facendo ancora meglio: Joi Nuredini, 8 gol in 8 presenze e doppietta lo scorso weekend nella sofferta vittoria contro il Pisa. I motivi per guardare con ottimismo al girone di ritorno, insomma, non mancano, così come il rammarico di aver ottenuto troppo poco a settembre e ottobre. La distanza dalle zone nobili della classifica è comunque minima (il podio è a sole tre lunghezze) e l’obiettivo minimo non può che essere la zona playoff.

Non resta che lasciare la parola al campo. Stavolta i colori delle maglie non potranno essere gli stessi, ma le ambizioni sì. E la speranza di entrambe è che di rimpianti non se ne aggiungano altri.

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