La resa dei conti è giunta: Modena e Avellino, tocca a voi!
Due cammini estremamente simili e categorici: imperatrici del proprio girone senza se e senza ma. In tante hanno provato a mantenere il loro passo, ottenendo come ricompensa per gli sforzi profusi oltre 10 punti di distacco e un imbarazzante confronto con la superiorità offensiva e difensiva di queste due potenze inarrivabili per forza della rosa e bellezza di calcio proposto durante tutta la stagione.
Mettendo a confronto le due finali, sia Modena che Avellino hanno avuto il vantaggio di godere dei favori del pronostico e di un regolamento che agevola la squadra con il miglior piazzamento in campionato, oro colato per i biancoverdi, bravi a rimontare un doppio svantaggio scomodissimo alla Juve Stabia, aiutati anche da una buona dose di fortuna per l’autorete decisiva di Monaco.
Diverso il discorso di un Modena implacabile al Leo Vicini, seppur la Pro Vercelli abbia ingabbiato bene i ragazzi di Paolo Mandelli all’andata costringendoli a un 1-1 molto stretto per i piemontesi, inermi al cospetto della superiorità tecnica e territoriale dei canarini: il 4-0 nella finale di ritorno è perentorio e suona come una sentenza; per la Primavera 2, la strada, è ancora lunga e dista 90 minuti di fuoco contro l’agguerritissima Juve Stabia.
Tralasciando l’ultimo posto disponibile per un level up di tutto rispetto, il focus va al campo sportivo Mirabello che nella giornata di sabato calcheranno anche Modena e Avellino: in palio l’edizione numero 56 del trofeo Dante Berretti e il titolo di campione nazionale di Primavera 3.