Da capitano della Roma al Mura: come procede l'avventura di Tripi in Slovenia

Dopo quasi due anni in Prva Liga, gli alti e bassi dell'ex centrocampista della Roma nella sua prima avventura all'estero
24.10.2024 16:00 di  Daniele Burigana   vedi letture
Da capitano della Roma al Mura: come procede  l'avventura di Tripi in Slovenia
© foto di ©️Instagram/barbalic_photo

Dopo essere cresciuto nelle giovanili della Roma, tanto da essere eletto capitano della Primavera giallorossa, Filippo Tripi ha intrapreso una nuova sfida trasferendosi al Mura. Il trasferimento nel club sloveno, che milita in Prva Liga, è avvenuto ufficialmente a gennaio del 2023, quasi 2 anni fa. Una meta inaspettata, che ha segnato un importante passo per il giovane mediano, desideroso di mettersi alla prova e acquisire esperienza nel calcio internazionale. Il presidente del Mura, Robert Kuzmic, all'epoca aveva sottolineato l’importanza di questo arrivo, considerandolo il primo trasferimento diretto dal calcio italiano di alto livello al club, parlandone come un'opportunità per rafforzare la collaborazione tra Roma e Mura.

L'approccio iniziale è stato positivo, chiudendo il suo primo campionato all'estero con 13 presenze (12 da titolare). L'anno successivo, nella sua prima stagione dall'inizio, Tripi ha  trovato grande spazio in rosa, disputando un'annata (2023/24) molto positiva. Il classe 2002 ha collezionato ben 32 presenze in tutte le competizioni, dimostrando affidabilità e continuità con più di 2000 minuti giocati. Oltre alla solidità difensiva, ha contribuito anche in fase offensiva, fornendo 3 assist e segnando il suo primo gol in maglia bianconera

Nonostante il successo della prima stagione, l’annata 2024/25 è iniziata con qualche difficoltà per Filippo. L'ex capitano della Roma ha visto ridursi il suo minutaggio, totalizzando solo 5 presenze finora e giocando appena 82 minuti. Un avvio di stagione che sicuramente non rispecchia le aspettative iniziali, ma che può rappresentare un momento di transizione e maturazione. Il suo trasferimento rimane un esempio di come i giovani calciatori italiani possano trovare opportunità di crescita anche in campionati meno conosciuti, ma altrettanto competitivi. Per Tripi, la missione è chiara: riconquistare il campo e continuare il suo sviluppo per puntare sempre più in alto e, un domani, tornare da protagonista in Italia.