Il sinistro di Reita è il prossimo patrimonio da preservare in casa Lazio

Francesco Reita si è preso la Lazio. Arrivato a Roma ormai due anni fa dal Real Casarea, dopo una stagione di adattamento lontano da casa e in un contesto professionistico, quest'anno il centrocampista biancoceleste è salito in cattedra mostrando a tutti quanti le sue potenzialità. Gianluca Procopio l'ha impiegato come mezzala destra nel sistema 4-3-3 con libertà d'azione e compiti offensivi, Francesco ha ricambiato la fiducia mettendo a referto 14 reti in 24 presenze (capocannoniere del club e terzo miglior marcatore del girone C alle spalle della coppia dell'Empoli Campaniello-Busiello). 

Non soltanto gol, Reita è diventato un leader tecnico e carismatico del gruppo 2008 dei biancocelesti, prendendosi spesso la squadra sulle spalle e guidandola con giocate di qualità, sempre dal suo piede mancino. In mezzo al campo ha i comportamenti del classico numero 10, accarezzando il pallone e cercando continuamente il duello. A differenza del trequartista "vecchia scuola" lui ha nel suo bagaglio un'arma in più: gli smarcamenti senza palla. Sempre al posto giusto al momento giusto, senza dare punti di riferimento agli avversari ma occupando gli spazi con un'esperienza da giocatore di grande livello. 

Il prossimo anno sarà certamente una delle colonne dell'Under 17, l'obiettivo è chiaro: ripetere quanto di buono fatto a livello individuale nella stagione appena conclusa ed ambire a migliorare anche i traguardi collettivi, cercando di arrivare più in fondo possibile nei playoff. Una volta indossata la maglia della Nazionale, anche in questo caso, la speranza è di non toglierla più: dopo le due presenze con l'Under 16 degli Azzurrini contro il Belgio e la convocazione per il Torneo dei Gironi, l'anno prossimo il grande obiettivo sarà far parte del gruppo di ragazzi che dovranno difendere il titolo di campioni d'Europa nella categoria Under 17.