Dall'11 giugno al 22 settembre: la rivincita dei fratelli Esposito
Dalle lacrime alla gioia condivisa più bella che esista: quella in famiglia. Un filo invisibile lega un weekend di fine stagione a un altro che invece vede sorgere l'alba di una nuova annata. L'11 giugno 2023 ha insegnato ai fratelli Esposito quanto il calcio dia, ma soprattutto ciò che si può prendere nel giro di 90 maledetti minuti. E quella è stata la volta in cui lo sport più bello del mondo non ha fatto sconti: Salvatore retrocesse in Serie B con lo Spezia al termine dello spareggio salvezza contro l'Hellas Verona a Reggio Emilia; Sebastiano vide svanire all'ultimo secondo la promozione in A contro il Cagliari a causa della rete di un altro attaccante, Pavoletti, in pieno recupero; Francesco Pio non riuscì a laurearsi campione del Mondo con l'Italia Under 20, colpito al cuore dall'Uruguay e da un gol a quattro minuti dal triplice fischio.
Il 24 novembre dello stesso anno, il destino consente loro di mettere la bandierina come 'conquistadores' di un traguardo più unico che raro: tutti e tre in campo nella sfida tra Sampdoria e Spezia. È il preludio a ciò a cui abbiamo assistito in questo weekend: gli Esposito vanno tutti a segno. Apre i giochi Sebastiano, prendendosi una piccola rivincita contro il Cagliari che aveva infranto i sogni di promozione del suo Bari: il classe 2002 non timbrava il cartellino in Serie A dal 23 dicembre 2019, data in cui il suo amico Romelu Lukaku gli ha lasciato tirare il rigore che lo ha reso il giocatore più giovane ad aver segnato a San Siro con la maglia dell'Inter, superando Beppe Bergomi.
Domenica 22, si completa il capolavoro: nella sfida tra Spezia e Carrarese, Salvatore e Francesco Pio danno spettacolo mettendo il loro zampino in tutti e quattro i gol dei liguri (doppietta su azione per il classe 2005, rigore trasformato e assist per il centrocampista). Non era mai accaduto tra calciatori professionisti in Italia che tre fratelli segnassero nello stesso fine settimana! Sebastiano, però, ha le idee molto chiare su chi sia il migliore e con un messaggio privato sentenzia ai due colleghi e parenti: "Mi avete imitato, ma ricordatevi che il più forte sono sempre io".
Prima di fissare questo traguardo storico, al quale auguriamo che se ne aggiungano molti altri, gli Esposito avranno sicuramente ripensato a quel campetto scrostato nel rione Cicerone incastrato tra i palazzoni e le case popolari di Castellammare di Stabia, in cui passavano ore a giocare a calcio per strada. Da quei momenti, rafforzati dall'inscindibilità del loro rapporto, papà Agostino ha capito che non si può fermare il corso naturale degli eventi: i suoi ragazzi sarebbero diventati calciatori. Dall'ASD Club Napoli fino alle giovanili dell'Inter: il passaggio di testimone su chi sia il più talentuoso, quasi come se fosse una eredità, si è susseguito nel tempo soprattutto in casa nerazzurra. Ora, lontano dalla madre patria e dai colori che li hanno resi uomini, stanno ponendo tasselli decisivi per scrivere la loro singola storia; con qualche meravigliosa intersezione che, come in questo caso, amiamo raccontare.