Corsa, verticalità e cinismo: le armi con cui il Cagliari ha affossato la Dea

I ragazzi di Marco Mancosu hanno inferto la terza sconfitta consecutiva a un'Atalanta ferita, ma generosissima nonostante l'inferiorità numerica.
21.11.2024 10:00 di  Matteo Vigliotti   vedi letture
Corsa, verticalità e cinismo: le armi con cui il Cagliari ha affossato la Dea

Due squadre in cerca di riscatto, 90 minuti di emozioni e continui colpi di scena. Il Cagliari non vinceva dal 30 settembre, data dell'unico successo e clean sheet fin qui in stagione ai danni di un Milan in grandissima difficoltà nel campionato Under 18. La Dea, d'altro canto, aveva assolutamente necessità di rialzare la testa dopo due sconfitte consecutive contro Inter e Roma

Dal punto di vista tattico, le intenzioni sono chiarissime: Marco Mancosu lega il centrocampo alternando i tre attaccanti alla fase di non possesso; Ardau, Smeraldi e Saddi sono in uno stato di grazia dal punto di vista della condizione fisica e mentre il numero 10 esce a 15 dalla fine devastato dai crampi, l'11 e il capitano reggono fino all'ultimo istante. Al minuto 5, ecco la giocata della partita: il rinvio lunghissimo di Auseklis diventa un assist perfetto per Saddi che si precipita alla caccia dell'uno contro uno con Leto, Asiatico lo abbatte, rigore e Dea in dieci. Dopo la trasformazione perfetta, inizia un'altra partita. 

Nonostante l'inferiorità numerica, l'Atalanta si organizza, gioca bene e occupa in maniera eccezionale gli spazi. I nerazzurri sono bravi e fortunati a trovare il gol del pareggio: pressione altissima, Mungari scarta un regalo di Auseklis e deposita in rete il suo quinto gol stagione dando vita a un primo tempo accesosi all'improvviso, sovvertendo i pronostici che avrebbero fatto presagire un Cagliari in perfetto controllo. La superiorità numerica dei sardi sembra non pervenuta, i ragazzi di Stefano Lorenzi danno la sensazione di riuscire non solo a resistere agli attacchi ospiti che nella ripresa diventano più insistenti, ma di poter fare davvero male nelle ripartenze sfruttando la velocità di Affronti e la fisicità di Michieletto

Come non detto. Quando una squadra è molto ben organizzata, la soluzione per provare a far male sono le conclusioni dalla lunga distanza: ecco che Ornano raccoglie un pallone vacante al limite dell'area e, complice un non perfetto Leto, riporta avanti i rossoblù. Saltano gli schemi, il possesso palla degli ospiti si tramuta in ripartenze veloci e una di queste spinge Saddi al capolavoro. 1-3; game, set and match: primo successo esterno per i giocatori di Mancosu che sbancano il centro sportivo Bortolotti