Under 18 e Settore Giovanile Scolastico: due temi che scottano
Ci avevamo già scritto un editoriale su quella categoria che dovrebbe fungere da ponte tra quelli che ai tempi erano gli Allievi Nazionali (Under 17) e l’attuale Primavera. La scorsa volta erano stati messi in dubbio i valori tecnici e lo spirito espressi sul campo dai ragazzi, oggi invece andiamo senza mezzi termini a sottolineare quella che a nostro modo di vedere è una sconfitta per una competizione organizzata dal Settore Giovanile Scolastico.
Sull’ultimo comunicato ufficiale del giovedì, in cui vengono riportate le eventuali variazioni (di campo, giornata ed orario) delle gare che si dovrebbero disputare nel weekend, pubblicato sul sito della Figc nella sezione relativa ai campionati giovanili, possiamo notare ben 5 partite di Under 18 spostate dopo il fine settimana. Tra queste, inoltre, ben 3 vengono per giunta programmate in orario scolastico. È inevitabilmente nostro interesse capire le cause di questi posticipi quanto meno discutibili.
Il cortocircuito parte con ogni probabilità dalla Primavera 1. Il regolamento del massimo campionato nazionale “giovanile” (ed anche sul giovanile ci sarebbe da ridire un po’ in tutti i sensi) obbliga le società partecipanti alla competizione, eccezion fatta per le formazioni neopromosse oppure munite di Under 23, ad iscriversi anche al campionato Under 18. Non tutti i settori giovanili riescono a permetterselo da un punto di vista numerico, ciò comporta difficoltà nel formare un gruppo di lavoro tale da garantire le 20 unità fisse per una gara ufficiale. Per rimediare occorre attingere dai fuori quota oppure dai sotto età, rispettivamente impegnati di base in Primavera oppure in Under 17, motivo per cui spesso le società si accordano per spostare la partita in questione ad inizio settimana. In questo modo chi si deve aggregare al gruppo dell’Under 18 ha la possibilità di recuperare dalle fatiche della sfida in cui è stato potenzialmente impiegato e di svolgere con il resto della squadra un allenamento di rifinitura.
È perciò inevitabile che gran parte delle sfide del campionato slittino al lunedì oppure addirittura al martedì. Un percorso scolastico già di base non semplice per ragazzi, che cercano di conciliare il calcio con la loro istruzione va così a complicarsi ulteriormente dato l’accumulo di assenze a causa degli impegni ufficiali in un anno cruciale come il quarto superiore. Come poter cercare di rimediare a questa situazione guardando in prospettiva futura? Non rendendo obbligatoria la formazione dell'Under 18 ad esempio. Lasciando alle società la facoltà di iscriversi o meno al campionato verrebbe probabilmente fuori una competizione diversa da quella descritta tanto sul piano dei contenuti tecnico-tattici delle gare quanto sulla loro programmazione, come da prassi, la domenica.