Un derby di colori ed emozioni: l’importanza del fair play in Genoa-Samp
Domenica scorsa, presso il campo sportivo “Begato 9”, si è disputato (come ben sapete) il derby Genoa-Sampdoria Under 15, che ha visto trionfare i rossoblu con un risultato finale di 2-1.
Nonostante la tensione di una partita così sentita, i ventidue ragazzi in campo hanno dimostrato maturità, giocando con lealtà e passione. Il loro atteggiamento è stato un esempio di umiltà e correttezza, dando prova del fatto che il calcio non è solo un gioco di altissimo agonismo, ma anche di stima reciproca, dimostrata a fine partita con abbracci tra avversari e gesti di grande sportività.
In netto contrasto, sugli spalti si è verificata una situazione ben diversa. Diversi genitori, accecati dall’ossessione di ottenere i 3 punti a tutti i costi, non hanno perso occasione per attribuire termini dispregiativi nei confronti degli ufficiali di gara e persino dei ragazzini, piuttosto che tifare per i propri figli e sostenerli nonostante le difficoltà, finendo così per contaminare la magica atmosfera della stracittadina genovese. La vera vittoria in partite come queste non sta nel risultato finale, ma nella capacità di giocare con onestà, impegno e rispetto per l’avversario.
Noi, in particolare, vogliamo evidenziare due eventi significativi che si sono verificati durante il derby della Lanterna. Il primo è quello in cui il numero 9 blucerchiato Christian Ventola ha esultato dopo aver segnato il gol del pareggio al 3’ del secondo tempo: il ragazzo è corso sotto la tribuna e si è alzato la casacca della squadra, mostrando così una canottiera con la scritta artigianale “Mamma ti amo”. Un istante di pura emozione, in cui il ragazzo è riuscito a coinvolgere i genitori di entrambe le squadre, facendo indubbiamente commuovere il pubblico di fronte ad un gesto tanto dolce quanto inaspettato.
In seguito al triplice fischio, i Grifoncini hanno abbracciato e consolato i propri avversari di maglia, e solamente in un secondo momento si sono ritrovati con i membri dello staff rossoblu per festeggiare la vittoria ottenuta sul campo. Questo è manifesto di quanto la disciplina e il rigore possano essere i primi insegnanti dei valori che stanno alla base dell’umanità.
Il calcio, specialmente a livello giovanile, è molto più di un semplice gioco: è una scuola di vita, in cui si insegnano i principi del lavoro di squadra, l’importanza delle regole e il rispetto per gli avversari, ma è anche una palestra di emozioni e valori che si intrecciano in ogni partita, creando una connessione profonda tra chi lo gioca e chi lo vive da spettatore.
Sul campo, i giocatori imparano a convivere con la fatica, il sacrificio e la responsabilità. Ogni sconfitta diventa motivo di riflessioni, in modo tale che ci si possa sempre migliorare per fare meglio, e ogni vittoria una celebrazione dell’impegno del gruppo, della dedizione e della disciplina. Per i tifosi, una partita non è solo un evento sportivo, ma un’esperienza che può regalare momenti di pura gioia, come anche di profonda delusione. Le esultanze dopo un gol, spesso accompagnate da lacrime, che non sono semplici manifestazioni di felicità, ma possono anche essere interpretate come il culmine di una tensione emotiva che si accumula per tutta la partita.
E noi vorremmo che fosse sempre così: considerare la partita della domenica come un momento di passione genuina, capace di creare un legame indissolubile tra pubblico e giocatori.