Un calcio in cui fatica a sbocciare sempre di più il talento
Il tema è stato inevitabilmente risollevato dopo Spagna-Italia. La differenza maggiormente saltata all’occhio è stata quella sugli esterni d’attacco: Lamine Yamal e Nico Williams saltavano infatti l’uomo con una facilità disarmante, spaccando letteralmente la partita. “Nei vivai spagnoli si lavora sulla tecnica, sui dribbling, mentre nei nostri si privilegia la tattica. Non ci sono più i maestri di un tempo che ti insegnavano a giocare a pallone” ha dichiarato un ex calciatore abituato a prendere le iniziative nell’uno contro uno come Franco Causio nell’edizione della “rosea” successiva al ko contro le Furie Rosse. Uno dei nostri cavalli di battaglia, non a caso, è rimarcare i mancati investimenti dei settori giovanili italiani sui cosiddetti “maestri di tecnica”. Come sottolineato da Causio ne troviamo tuttavia sempre meno e sarebbe perciò doveroso intervenire anche a livello federale nella formazione degli allenatori nei vari corsi per i patentini.
Un altro concetto ribadito tanto da Causio, quanto dall’ormai ex direttore sportivo della Salernitana Walter Sabatini (intervistato venerdì dall’inviato Sebastiano Vernazza), è la scomparsa del calcio di strada: “A scuola, all’oratorio e soprattutto per strada ogni momento era buono per giocare a calcio, era una grande palestra per affinare la tecnica. Si imparava a stoppare la palla, dribblare, giocare di sponda e soprattutto si era liberi di sbagliare. Gli istruttori nelle scuole calcio impongono la tattica e riprendono i ragazzini al primo errore tecnico”. I tempi sono però cambiati ed il talento in ogni caso non manca, sono gli ultimi step, i salti in Primavera ed in prima squadra, quelli attualmente più complicati nel nostro calcio. I successi lo scorso anno nell’Europeo Under 19 dello scorso anno e quello recentissimo ottenuto a Cipro dalla Nazionale Under 17 di Massimiliano Favo dimostrano come tutto sommato non si lavori in una direzione sbagliata nei vivai.
Concludiamo con una riflessione sulla considerazione di Sabatini riguardo la giocata di Riccardo Calafiori nell’azione del gol di Zaccagni con la Croazia: “Ci siamo qualificati agli ottavi di finale grazie ad un bellissimo strappo di Calafiori, in quella percussione a testa alta mi ha ricordato Franco Baresi”. Proprio il difensore del Bologna ha indicato ai nostri microfoni la strada per compiere quell’ultimo step, siamo sicuri che senza quell’esperienza a Basilea lo avremmo ritrovato a questi livelli?