L'editoriale de La Giovane Italia: un "calci-otto" in faccia alla realtà

Dall'incredibile notizia del Messina Under 15, sceso in campo con 8 giocatori, fino ad altre spiacevoli situazioni accadute di recente nei campionati di settore giovanile.
28.09.2024 15:00 di  STAFF LGI   vedi letture
L'editoriale de La Giovane Italia: un "calci-otto" in faccia alla realtà
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© foto di Stefano Di Bella

Settimana Buffa. Non nel senso di Federico, che peraltro a breve re-incontremo a ottobre per le nostre attività di inserimento profili in quel di Torino, Milano e Catanzaro. No buffa nel senso di curiosa, tra notizie dai campi, atteggiamenti e comportamenti di chi frequenta il nostro meraviglioso sottobosco delle Under. Fosse ancora in vita il mitico Enzo Jannacci, il pezzo lo avremmo suggerito a lui. Un “Quelli che” aggiornato (uscita 1986) in salsa calcistica. La nostra, Under. Perché dopo poche settimane di attività, già si aprono scenari inquietanti. A cominciare appunto, da una non attività… Tipo “Quelli che" per una gara in casa, in una categoria professionistica si presentano in 8.

https://messina.gazzettadelsud.it/articoli/sport/2024/09/15/il-messina-under-15-si-presenta-in-8-il-crotone-vince-10-0-ennesima-vergogna-6cc94c03-06b2-4768-a09f-0f1451958374/

Complimenti vivissimi a chi pensato e messo in atto questa MessinScema (copyright già richiesti, visto che ricapiterà) fregandosene sia delle conseguenze sul morale dei ragazzi (in primis) e poi su quello che ne esce a livello immagine. Conta però il portafoglio signori!

Da anni scuole calcio dilettantistiche della zona si accaparrano a rotazione il settore giovanile di un club d Serie C con un passato anche in A. Che ovviamente non fanno gratis una simile lungimirante attività. Curiosità sarebbe capire quanto sia la quota rimborso ristoro che ad ogni gara viene loro erogata da chi organizza il campionato. Di certo, almeno non si va in perdita. Perché, questo lo sappiamo, se non ti presenti alla prima gara ti prendi 3500 euro di multa e alla seconda sei radiato dal torneo, con penali ancora più pesanti.

Ecco, se lo sappiamo, vedendo anche il risultato della giornata successiva, magari cominciamo preventivamente a ritirare fuori dal cilindro quelle “campagne” finte che inneggiano alla tutela della psiche degli adolescenti. “Un risultato troppo pesante non andrebbe evidenziato”. Ovviamente, lì ci si ferma. Perché intervenire da parte di chi dovrebbe e potrebbe farlo, non fa parte del copione…

Risali la penisola, sino al profondo Nord. E trovi “Quelli che” la gara in casa la gioco “ma non ti faccio entrare” a filmarla. Chissà con quale idea dietro. Visto che poi, la stessa categoria gioca anche in trasferta. E lì, certe abitudini medievali da feudatari del pallone, possono anche non valere fortunatamente. Anche perché il paradosso, per chi lo ha deciso, è che non si tiene conto della “verve” espositiva di parenti e affetti. Che ti contattano in privato per mandarti il girato delle gare pur di far vedere e sottolineare la prodezza del protetto di casa… Lo hanno capito in parecchi, tornando proprio al Medioevo, che il giochino dell’omarino che non fa entrare nel suo fortino, in un'epoca dove tutti sanno tutto (e soprattutto, tutto di tutti) non funziona più.

Ci piace sottolineare un cambio soprattutto in casa Atalanta. Perché tra il non poterci essere e l’esserci, quasi coccolati da staff media e tecnico, ci ha colpito non poco. Sarà stato il nuovo dimensionamento da top club europeo o il cambio del “manico” ai vertici dei settori giovanili. Fatto sta che a Zingonia, come ai bei tempi di Mino Favini, che ci ospitava condividendo passione e ricette per valorizzare i giovani (soprattutto dal punto di vista umano), si respira un’aria finalmente salubre. Avendo avuto la fortuna inoltre, con la nuova gestione, di poter organizzare un Workshop e confrontarci con Roberto Samaden (nuovo Responsabile Settore Giovanile), che ha proprio detto di ispirarsi a Mino Favini come maestro di riferimento, tutto sembra tornare.

E a giudicare invece da chi ne è uscito, approdando altrove, ecco l’altro capitolo di “Quelli che” adesso si fa come dico io. Peccato, veramente. Perché si stava molto meglio prima, anche sole poche settimane prima. Quando soprattutto nel rispetto della storia di un settore giovanile capace di avere dirigenti come Marotta e Paratici o Presidenti come Mantovani e Garrone si dialogava e si lavorava, crescendo a vicenda. Figure attente parecchio all’aspetto formativo ed educativo anche del vivaio, capaci di considerare l’aspetto media come un’opportunità e non come un pericolo da rifuggire. Cosi si valorizzano realmente gli investimenti e si crea attenzione alla storia e ai campioni.

Uno, forse tra i più amati di sempre, ci ha lasciato da poco. E la fondazione della quale era co-ideatore ha deciso di ricordarlo con un trofeo meraviglioso in quel di Alba, Cuneo e limitrofi. Essere all’Alba dei Campioni, per noi de La Giovane Italia, è stato un privilegio. Nel nome e per conto di Luca. Cercando di essere fedeli ai suoi principi che partono dall’esserci sempre quando si prende un impegno. Anche se la malattia ti sta consumando e tu imperterrito, consegni premi sotto l’acqua tutti i partecipanti, uno ad uno. Aver ideato insieme all’organizzazione un premio MVPlayer per ogni singola gara coperta che prevedesse da parte nostra un omaggio stiloso (cravatta offerta dal nostro partner Sanseverino di Napoli) e contestualmente il libro d Luca “Le cose importanti” rappresenta un piccolo lascito pensato.

Solo una squadra, paradossalmente la più vicina di tutte, si è sottratta a questo “cerimoniale”, trincerandosi dietro una sorta di silenzio stampa mixato al non far presentare i profili meritevoli del premio. Vi lasciamo un indizio. E una riflessione sull’immagine e sui comportamenti adeguati, che riporta numericamente all’incipit. Ha recentemente perso un derby finendo in otto… Con tre espulsi però.

Noi siamo qua, qualora qualcuno volesse provare a invertire la rotta. Garantendo da una parte l’impegno, per i ragazzi blucerchiati che avranno voglia di rifarsi e anche farsi notare, su più gare esterne del nostro network. Ma anche offrendo una suggestione, da parte di chi ormai da decenni (a differenza di neofiti appena sbarcati) frequenta gran parte dell’ambiente calcio giovanile italiano con esperienze simili.

Avendo a che fare con un porto, l’attuale barra di navigazione pare la più adatta per un approdo nel nulla.