Chi ha incastrato Luis Hasa: no agli Europei con l'Albania, tribuna azzurra con la U21
Una delle frasi-reazione più ricorrenti e banali pronunciate da vari "esperti" dentro il calcio attuale, in reazione alla proposta del ministro Abodi (istituire un'agenzia governativa per sorvegliare i bilanci dei club) è la seguente:
"La politica italiana resti fuori dal pallone!"
Benone.
Premesso che gli esempi nostrani di infallibile ed esemplare gestione finanziaria nell’ultimo ventennio rasentano proprio la famigerata quota 100 (Non pensionistica, ma di fallimenti di club professionistici) proviamo a fornire un'altra storiella più vicina alla geopolitica del calcio Under. Per far capire proprio quanto le parole possano servire solo al creare danni concreti.
Riavvolgiamo il nastro di una vicenda che coinvolge un giovane protagonista classe 2004, vittima di un connubio di pressioni e interessi che vanno oltre le sue capacità gestionali.
L’attualità dice che manca un mese esatto all’esordio dell’Italia contro l’Albania agli Europei. E tra i papabili convocati di Sylvinho, CT dell'Albania, ci sarebbe stato Luis Hasa, miglior giocatore degli Europei Under 19 vinti dall'Italia.
La promessa della federazione albanese sul tavolo, ad inizio 2024, era stata molto chiara. “Sei uno dei 26. Se per caso succede qualcosa ad uno dei ventidue, come spesso accade durante un ritiro pre-evento top, sei dentro. Altrimenti, consideralo l’antipasto per un futuro con noi…”
Un’opportunità non da poco per un ventenne, che, con l’aiuto del “fato continentale dell’ultima ora” (come fu per la Danimarca vincitrice da invitata dopo l’estromissione della ex Jugoslavia), magari consentirebbe sogni e sonni tranquilli.
Per comprendere come sarebbe stato possibile questo "trasferimento" di casacca nazionale (stabilito dagli art. 7-8 delle Regole attuative dello Statuto della FIFA del 2014) è utile comunque conoscere la storia calcistica di Hasa, in salsa italiana però.
Nato a Sora nel 2004 da genitori albanesi trasferitisi in Italia prima della sua nascita, Luis ha doppio passaporto, che gli ha consentito finora di poter scegliere se rappresentare l’Italia o l’Albania.
Arrivato alla Juventus all'età di otto anni, quando un osservatore del club lo notò mentre giocava per il San Domenico Savio, con i bianconeri conferma le aspettative, dimostrandosi uno dei migliori profili tutte le categorie fino ad arrivare quest'anno ad essere una delle colonne della Next-Gen in Serie C.
Ovviamente tali prestazioni non sono certo passate inosservate anche ai selezionatori della Nazionale Italiana Under, i quali, al compimento dei 18 anni (tappa obbligata per ottenere la cittadinanza italiana essendo figlio di migranti) lo convocano e fanno esordire con l'Under 18 azzurra a settembre 2021.
Le soddisfazioni più grandi arrivano però nel 2023 con l'Under 19, laureandosi campione d'Europa e venendo premiato come miglior giocatore della competizione. Chi ha un piano deciso riguardante la sua crescita in Italia è la Juventus, che lo toglie da qualsiasi attività legata al mercato e lo aggrega alla Next-Gen in Serie C.
Gli intrighi però su chi possa avere le idee meno chiare si spostano su un altro fronte, quello della nazionale. Premessa a questo punto doverosa, al netto degli ottimi rapporti, quasi fraterni, tra i due presidenti federali Gravina e Duka, chi ci mette del suo, nel 2022 in un’intervista (modello papà Samardzic) è Arben Hasa, padre di Luis, che dichiara di non aver mai ricevuto alcun invito da parte della federcalcio albanese indirizzato al figlio per rappresentare la nazionale rossonera.
L’ FSHF (federazione calcistica dell’Albania) rilascia un comunicato ufficiale smentendo queste affermazioni ed annunciando di aver invitato Hasa al raduno dell’U21 in vista delle partite contro Inghilterra e Kosovo, sottolineando anche come il profilo di Luis rientrasse tra quei talenti che sono monitorati dagli scout della federazione fin dalla giovane età.
L’Europeo Under 19 da protagonista e la successiva parabola in azzurro che lo vede rientrare “solo” nei piani della Under 20 di Bollini, (5 presenze e 2 gol tra settembre e novembre) convincono a questo punto la direzione tecnica albanese a rifarsi sotto, come detto, ad inizio 2024.
Attenzione. Nota per i lettori. Da qui in avanti, le sottolineature in maiuscolo. faranno la differenza. Hasa, viste le qualità tecniche, in un paese che vanta 1/20esimo della popolazione italiana e che si sta affacciando al calcio internazionale da protagonista, RAPPRESENTA concretamente “un talento” di prospettiva nazionale (La MAGGIORE albanese). Di conseguenza viene contattato con la REALE proposta di essere considerato e convocato agli europei di Germania con l’obiettivo prima citato di far vivere COMUNQUE al talento della Juventus l’esperienza della competizione continentale 2024. Per ipotizzarne un FUTURO elemento fisso della rosa ora di Sylvinho (in futuro, chissà…)
La "contromossa” azzurra, è ovvio, a questo punto, ci sta. Anche solo a livello immagine. Ed anche una reazione che porti ad un chiarimento/confronto tra due federazioni amiche sulle reali progettualità attorno al ragazzo.
Quello che invece succede DOPO, in realtà, è inspiegabile, o forse no, conoscendo e avendo avuto a che fare coi protagonisti in scena. Che indirizzano ad hoc gli applausi autocelebrativi ma che rifuggono la critica, ancorché costruttiva o oggettiva, eleggendola a peccato di “lesa maestà” e attuando ritorsioni da baruffe chiozzotte.
A fronte delle “avances” albanesi, dunque, l’indispettita controffensiva verbale NOSTRANA spende promesse di UGUALE portata Nazionale (quella di Spalletti per intenderci) e corre immediatamente ai ripari-rimedi.
Come testimonianza concreta dello scenario futuro, Luis viene aggregato a marzo 2023 all’Under 21 azzurra per le gare contro Lettonia e Turchia, valide per le qualificazioni dell’Europeo U21. Lui, naturalmente stretto tra due fuochi e con un’emotività da metabolizzare a stretto giro di ore, dopo poche telefonate a persone di fiducia, rinuncia all’opportunità europea con il paese natale dei genitori.
Le parole pre-sfide del CT Nunziata (indotte, ovviamente) non lasciano dubbi però al fatto che non esista questa piccola “guerra dei (2) mondi”…
“È un ragazzo che ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili, l’anno scorso è stato campione d’Europa con l’Under 19 e sta facendo bene. Sta qui perché ha qualità importanti, ho deciso di portarlo per valutarlo meglio e vedere anche come sta con gli altri”.
Bene. Benissimo. Tutto chiaro. Cristallino.
E come si valuta un giocatore con qualità importanti in questi due impegni a tre mesi da un fantomatico quanto sbandierato europeo “maggiore”?
Con DUE tribune consecutive e zero minuti giocati?
Visto che ormai ad un mese dagli Europei la parola fine sulle ipotesi Nazionali maggiori, per il 2004, è tramontata su entrambi i fronti, ripartiamo dall’inizio.
Chi, bypassando i cardini dell’onestà intellettuale e calcistica che sempre e comunque dovrebbero albergare in referenti che gestiscono calciatori non ancora uomini, ha incastrato Luis Hasa?