Il Como non va oltre il pareggio contro l'Udinese: spicca la prova di Mezzanotte
Nel calcio giovanile, il risultato conta fino a un certo punto. A fare la differenza sono le prestazioni, la crescita dei ragazzi, gli spunti che arrivano dal campo. E in Como-Udinese, terminata in pareggio, le indicazione positive per mister Boscolo non sono di certo mancate.
I padroni di casa, dopo aver sbloccato la gara con Canepari al terzo minuto di gioco, hanno giocato una bella partita, senza però riuscire ad aggiudicarsi l’incontro. Nel primo tempo i lariani si sono affacciati con insistenza nella metà campo avversaria, costruendo azioni su azioni. Il problema? Il secondo gol non è arrivato. Ad inizio ripresa Cassano ha avuto l’opportunità perfetta per chiuderla dal dischetto, ma l’ha sciupata. E come da manuale del calcio, la beffa non si è poi fatta attendere: Bianchet ha infatti trovato il pari in una delle rare sortite offensive dei friulani, che sono stati poi bravi e uniti nel resistere agli ultimi assalti dei padroni di casa, portando l’1-1 fino al traguardo.
Un punto prezioso per l’Udinese, mentre il Como può recriminare per le occasioni non sfruttate, ma anche trarre note positive da alcune individualità. E tra queste, spicca un giocatore che ha interpretato la gara con la solita generosità, coprendo la fascia destra con un’energia inesauribile: stiamo parlando di Mezzanotte. Corre, accelera, ripiega, riparte. Terzino o esterno alto? Poco importa. La fascia è la sua casa, il suo regno, il suo terreno di battaglia. Nel calcio moderno, i giocatori capaci di interpretare più ruoli con qualità sono una rarità preziosa. Mezzanotte sembra rientrare in questa categoria. Un motore instancabile, una furia agonistica che lo porta ad essere sempre nel vivo del gioco, una predisposizione naturale a coprire tutta la corsia esterna. Il Como lo sa, e continua a valorizzarlo nel suo percorso di sviluppo.
Il suo contributo offensivo è evidente: non ha paura di puntare l’uomo, di andare al cross o di cercare la conclusione. Per il laterale classe 2009 tanti tiri, tanta presenza in zona offensiva, ma ancora nessun gol in stagione. Una statistica che sorprende, perché lo si vede spesso andare al tiro. Anche contro l’Udinese ci ha provato più volte, con la solita potenza, ma senza trovare il bersaglio grosso. Questione di dettagli, di centimetri, forse anche di un pizzico di fortuna in più. Ma se continua così, per la prima rete si tratta soltanto di tempo.