Un anno dopo, ancora loro: Empoli e Inter si ritrovano in finale

Nella passata stagione la sfida era valsa lo Scudetto Under 14. Sabato andrà in scena il rematch e in palio ci sarà il tricolore Under 15
22.06.2023 12:00 di  Luca Pellegrini   vedi letture
Campaniello e Grisoni Fasana
Campaniello e Grisoni Fasana

È vero: il traguardo di ogni settore giovanile non dovrebbe essere quello di arricchire la bacheca con nuovi trofei, ma la rosa della prima squadra con nuovi giocatori. Per valutare quindi l’operato di un vivaio – delle sue squadre, dei suoi allenatori, dei suoi dirigenti – c’è una regola (non scritta) a cui si deve obbedire: avere pazienza. Non ci si può lasciar abbagliare dai risultati, positivi o negativi che siano, ma bisogna saper analizzare il lavoro a lungo termine. Tuttavia… Nel breve periodo possono emergere dei segnali. Il campo può dare alcuni indizi sul percorso intrapreso. Ed è proprio il caso di Empoli e Inter. Perché se due squadre arrivano a giocarsi la finale del campionato e l’anno successivo, mantenendo praticamente la stessa ossatura, conquistano l’ultimo atto anche nella nuova categoria, evidentemente hanno seminato bene e stanno coltivando meglio.

Nella scorsa stagione, l’Empoli Under 14 di mister Stefano Lo Russo si era resa protagonista di un cammino da schiacciasassi. In regular season aveva vinto il proprio girone a punteggio pieno, realizzando più di 6 gol a partita di media e incassandone solo 3 in tutto il campionato. Ai playoff aveva ottenuto 3 vittorie su 3 nella prima fase (con 10 reti segnate e una subita) e aveva travolto la Juventus in semifinale con un perentorio 4-0. 

Il percorso dell’Inter di Luca Pedrinelli non era stato così netto: secondo posto nella stagione regolare a -12 dal Milan, prima fase dei playoff superata solo grazie alla differenza reti e semifinale vinta 3-0 sulla Roma, con un risultato che da un lato aveva rispecchiato l’ottima prestazione, ma che dall’altro era stato frutto di tre gol su tre palle inattive.

In finale i pronostici pendevano tutti dalla parte dei toscani, ma i nerazzurri riuscirono a ribaltarli, mettendo in mostra qualità, organizzazione e individualità di altissimo livello in tutti i reparti. L’Empoli, due volte in svantaggio e due volte capace di acciuffare il pari, si dovette arrendere per 3-2, accontentandosi dei complimenti da parte di tutti gli addetti ai lavori per la stagione disputata e andando in vacanza con un solo dubbio in testa: si era trattato di un’occasione irripetibile o ci sarebbe stata un’altra chance negli anni a venire?

La risposta – forte e chiara – è arrivata quest’anno. I 2008 dei toscani, nel frattempo passati nelle mani di mister Andrea Filippeschi, hanno dominato il Girone C, ottenendo 16 vittorie e 2 pareggi in 18 giornate e continuando a segnare a raffica (una media di 4 reti a partita e miglior attacco di tutta la categoria). Stesso discorso per i playoff, superati mantenendo l’imbattibilità e realizzando 21 gol in 6 gare. Rispetto alla passata stagione lo scheletro della squadra è rimasto intatto e la formazione è stata arricchita da alcuni giocatori che si sono integrati a meraviglia. In porta è arrivato Tommaso Lastoria dalla Nuova Tor Tre Teste. In difesa sono stati confermati Samuele Tavanti terzino destro e la coppia di centrali Barbieri-Antonini, mentre sull’out di sinistra è arrivato Gabriele Gori dall’Arezzo. A metà campo è rimasto capitan Cristian Bagordo, punto di riferimento della squadra sia a livello tecnico-tattico che di leadership, nonché – a sorpresa – uomo dai gol pesanti, soprattutto ai playoff (chiedere conferma al Como, che nell’andata della semifinale ha subito la doppietta del numero 4 dei toscani). Al suo fianco Alessio Baralla, arrivato in estate dall’ASD Micri (una società di Napoli) e rivelatosi subito imprescindibile per la sua capacità di abbinare quantità e qualità, l’insostituibile Oliver Blini, in teoria una mezzala, in pratica un giocatore dal ruolo indefinibile, in grado di agire da perfetto collante tra i reparti; il numero 10 si muove costantemente tra centrocampo e attacco, aiutando in fase di recupero palla e rendendosi costantemente pericoloso in avanti con i propri inserimenti, come testimoniano i 15 gol stagionali (2° miglior marcatore della rosa). In avanti Thomas Campaniello  confermatosi bomber della squadra con 24 marcature – ha condiviso il reparto con Danilo Busiello, trequartista arrivato dallo Spezia e autore di ben 12 reti, ed Edoardo Zanaga (a segno 10 volte), che l’anno scorso ha vestito la maglia della Juventus e ha incrociato l’Empoli da avversario in semifinale Scudetto. A questo zoccolo duro si devono aggiungere poi tutti coloro che hanno giocato meno partite o che sono stati usati prevalentemente a gara in corso, ma che hanno dato un apporto fondamentale: Guglielmino e Verdone a centrocampo, Mainardi e Checcacci in attacco e, soprattutto, il 2009 Jacopo Landi, che nella final four dell’anno scorso aveva lasciato tutti a bocca aperta contro la Juventus e che quest’anno si è ritagliato sempre più spazio, realizzando ben 13 gol e portando a 5 il numero dei giocatori dell’Empoli capaci di andare in doppia cifra. Qualora servisse un’ulteriore prova a testimonianza dello splendido funzionamento del meccanismo-Empoli.

L’Inter Under 15 non è stata da meno. E se l’anno scorso era emersa alla distanza, dando il meglio nelle ultime due gare della fase finale, quest’anno è partita subito con il piede sull’acceleratore. Grazie a 13 vittorie nelle prime 13 giornate (unico caso in tutto il Settore Giovanile Scolastico), i ragazzi di Simone Fautario hanno messo in cassaforte il primato nel Girone A e hanno superato le doppie sfide degli ottavi di finale, dei quarti e della semifinale nello stesso identico modo: con una vittoria rotonda e un pareggio. Come e più dei toscani, i nerazzurri hanno deciso di puntare sulla continuità con la squadra dell’anno scorso. Basti pensare che tra la formazione schierata nella finale della passata stagione contro l’Empoli e quella messa in campo nella semifinale dell’ultimo weekend contro la Juventus ci sono solo 3 differenze: Mortarino in porta (che comunque non si tratta di un volto nuovo, dato che nella gara del maggio scorso che valse il tricolore era uno dei convocati, ma rimase in panchina), Virtuani a centrocampo (che, come il proprio compagno, la scorsa stagione vestiva già la maglia dell’Inter, ma in finale partì dalla panchina) e Moressa (unico innesto vero e proprio, arrivato in estate dal Padova). Estendendo lo sguardo all’intera rosa e a tutto il campionato, sono solo quattro le novità rispetto al gruppo che si laureò campione in Under 14: il portiere Matteo Farronato dal Vicenza (che ha giocato come titolare per la maggior parte della stagione), il difensore centrale Cristian Breda dalla Donatello (società di Udine), il centrocampista Giovanni D’Agostino, che l’anno scorso giocò la final four tra le fila della Juventus, e l’attaccante Mirko Franchi (secondo miglior marcatore della squadra dopo Curcio e giocatore col maggior minutaggio) dalla Tau Altopascio. Il modulo di riferimento, come per l’Empoli, è rimasto il 4-3-1-2. Nella posizione di terzino destro si sono alternati Thomas Lissi e Nicolò Moranduzzo, mentre sulla fascia sinistra sono stati utilizzati Davide Sorino e Lorenzo Epifani. Al centro della difesa Fautario non ha toccato la coppia Peletti-Bovio (quest’ultimo autore di una doppietta nella semifinale dell’anno scorso contro la Roma). A centrocampo hanno agito Marco Virtuani, Pietro La Torre, Giovanni D’Agostino e, naturalmente, con licenza di supportare anche la fase offensiva, Marco Grisoni Fasana, che decise la finale della scorsa stagione contro l’Empoli con una doppietta. Dietro le punte la maglia numero 10 è stata indossata da Kevin Moressa, mentre in attacco hanno giocato Daniel Curcio (autore di 13 reti e miglior marcatore del Girone B), Mirko Franchi (12 gol) e Cristian Carrara (che l’anno scorso timbrò il cartellino in finale), con Giorgio Rivolta e Alen Vukaj lanciati spesso a gara in corso.

Dopodomani, ad un anno di distanza, sarà di nuovo Inter contro Empoli. La solidità dei nerazzurri contro lo straripante attacco dei toscani. Peletti e Bovio contro Antonini e Barbieri, Bagordo e Blini contro La Torre e Grisoni Fasana, Campaniello contro Curcio. La voglia di confermarsi contro il desiderio di riscatto. Al campo spetterà l’ultima parola, ma gli ingredienti per una super sfida ci sono tutti. E noi non vediamo l’ora.