La Serie A dà spazio ai giovani: quanti esordi alla prima di campionato!

Non solo Samuel Mbangula, ieri grande protagonista al debutto di Thiago Motta sulla panchina della Juventus: forse qualcosa, in Italia, si muove...
20.08.2024 14:00 di  Matteo Vigliotti   vedi letture
La Serie A dà spazio ai giovani: quanti esordi alla prima di campionato!
© foto di ©Instagram/samuel.mbangula11

Divertente, grottesco e contraddittorio. Tre semplici aggettivi per descrivere in maniera estremamente sintetica e priva di pathos il calcio italiano, da anni nell'Elité di ogni competizione internazionale poiché dispone di autentici gioielli, le selezioni dall'Under 17 alla 21, che si collocano di diritto nel Gotha del mondo del pallone. Eppure il dato più profondamente inquietante è che, tra i primi 5 campionati europei, ci piazziamo tristemente ultimi in termine di valorizzazione dei giovani e inserimenti di questi nel più rilevante e seguito torneo del nostro Paese. I numeri, ahi noi, sono questi: a fronte di quasi 1500 esordi nell’ultimo decennio, soltanto il 19,9% avviene in Serie A, trascendendo la tradizionale e per moltissimi imperativa “gavetta” che si trasforma in un purgatorio più o meno duraturo per il restante 81% dei ragazzi.

Eppure, e oseremmo dire finalmente, forse qualcosa si sta muovendo. Parliamo dunque della Juventus di Thiago Motta, che schiera una delle formazioni più giovani di sempre: nessuno degli 11 in campo supera i 27 anni. Inizialmente forse qualche tifoso potrebbe aver rumoreggiato sulle ripetitive note: 'Ma dove è Chiesa? Sicuri che non serva?'. Samuel Mbangula risponde subito, pronto e presente. Gol, assist, 90 minuti in campo e Stadium stregato dal talento belga trattato e acquistato per 300 mila euro nel 2020 dall'Anderlecht, cresciuto e maturato nella Next Gen, esploso in un ritiro estivo che ha fatto accendere ulteriormente la sua stella. 

Non solo il classe 2004; i riflettori di Torino se li prende anche Nicolò Savona, approdato nelle giovanili bianconere quando aveva solo 8 anni. Per lui una sola annata lontano dalla sua Juventus, quella 2020-2021 quando si è trasferito in prestito alla SPAL, società che gli ha garantito la possibilità di ritagliarsi maggiore spazio grazie alla Primavera. Per lui i minuti sono stati 45 quando ha prelevato l'infortunato Weah

Dalla vittoria del campionato Under 18 poche settimane fa, all'esordio in Serie A contro chi, lo scudetto, lo mostra con orgoglio sul petto insieme alla seconda stella. Jeff Ekhator, profilo accuratamente attenzionato dal team LGI per anni, si è tolto l'ennesima immensa soddisfazione che non ha saputo, giustamente, contenere esplodendo dalla gioia anche sui suoi profili social: "Mi sembra ancora un sogno il fatto di aver esordito con la squadra con cui sono cresciuto, in questo stadio, con questo tipo di tifoseria e contro una squadra di questo livello". Nato l’11 novembre 2006 nella città di Genova da una famiglia di origini nigeriane, entra a far parte della famiglia rossoblù dall'età di otto anni, si rivela un profilo di altissimo livello sbocciando in Under 18 e Primavera 1, viene convocato da Alberto Gilardino in Coppa Italia e sfiora addirittura la rete. Il giovane attaccante, innamorato della città e della sua squadra, iscrive il suo nome nel panorama dei grandi. 

Altro figlio del team con il quale ha calcato il campo più importante di tutti è Federico Cassa che ha militato in diverse formazioni giovanili dell’Atalanta. Nella stagione 2023/24, agli ordini di mister Giovanni Bosi Stefano Lorenzi, si è alternato tra Primavera e Under 18 nella quale ha raccolto nove presenze e tre reti. Dopo diverse comparse in Serie C con l'Under 23, ecco la convocazione di Gasperini per la Supercoppa Europea e, quattro giorni dopo, l'ingresso in campo contro il Lecce al posto di Mateo Retegui

Nonostante la vittoria sfumata all'ultimo istante, il Torino può uscire soddisfatto da San Siro dopo una gara condotta egregiamente per più di 80 minuti sotto la guida di Vanoli. L'ex tecnico del Venezia ritrova Ali Dembelè, cresciuto nelle giovanili granata e entrato in campo per gli ultimi, agguerritissimi 120 secondi di gioco con l'obiettivo di dar man forte e centimetri a una retroguardia sotto assedio. Il classe 2004 corona il sogno di calpestare, forse, il campo più prestigioso della Serie A al suo esordio assoluto nella massima competizione.