Salviamo il ruolo del trequartista: Samuel Ardau

Analizziamo il numero 10 rossoblù, un tipo di giocatore sempre più raro nel calcio moderno.
02.07.2024 16:45 di  Carlo Fanni   vedi letture
Salviamo il ruolo del trequartista: Samuel Ardau

Quello di Samuel Ardau non è certamente un nome nuovo per i nostri lettori: noi de La Giovane Italia lo teniamo d’occhio da tempo e si è guadagnato, per suoi meriti, una presenza frequente tra i nostri articoli. Analizziamo la sua stagione. 

Il trequartista classe 2006, nativo di San Gavino Monreale, ha delle caratteristiche che nel calcio si vedono sempre meno, caratteristiche che stanno pian piano scomparendo, proprio come il ruolo del trequartista, ruolo più o meno usato nel calcio giovanile, ma che nelle prime squadre si fatica sempre di più a trovare. Dopo aver ben figurato in U17 sotto la gestione Alberto Piras, nella stagione appena conclusa, si è confermato come uno degli elementi più interessanti del settore giovanile sardo. Sotto la guida di mister Claudio Bellucci, è stato il trascinatore dell’U18: grazie ai suoi gol e assist, rispettivamente 12 e 4, e alle sue ottime prestazioni, i rossoblù si sono classificati al sesto posto ottenendo così l’accesso ai playoff, conclusi al primo turno, dopo la sconfitta contro l'Atalanta. Questo non cancella la straordinaria stagione della squadra e di Samuel, anzi, oltre ai grandi risultati in campionato, sono tanti i ragazzi che hanno collezionato anche gettoni nella Primavera di Pisacane, tra essi proprio il numero 10. Per lui 8 presenze e 1 gol, arrivato all'ultima giornata nella gara vinta 3-5 a Verona. Ardau è un elemento con un rilevante peso specifico sia dentro che fuori dal campo, i numeri non mentono, e l’aver anche indossato, in alcune occasioni, la fascia da capitano ne è la conferma assoluta. 

In Sardegna il ruolo di trequartista non è di certo un ruolo qualsiasi, abbiamo gli esempi di calciatori come Zola e Cossu, giocatori che sicuramente non godono di una grande stazza, eppure non è mai stato un grosso problema. In un calcio dove si ricerca, a volte troppo spesso e ossessivamente, più l’aspetto fisico che quello tecnico, giocatori come Ardau, brevilinei, con la fantasia nel DNA, sono da preservare e tenersi stretti, calciatori così in Italia sono sempre meno, calciatori così, in Italia e all’Italia, servono più che mai.  

Lui, come i vari Grandu, Mellino, Cogoni, Malfitano, tutti ragazzi che si sono, chi più e chi meno, divisi tra U18 e Primavera, tutti ragazzi che nella prossima stagione dovranno compiere uno step importante nella loro carriera andando a confrontarsi con il campionato di vertice del settore giovanile. Il livello si alzerà ancora, la concorrenza sarà più agguerrita e il posto da titolare sarà più difficile da conquistare. Starà dunque a loro dimostrare, ancora una volta, quello che sono in grado di fare.