La Juventus è riuscita ad abbreviare il percorso di tanti ragazzi
Durante l’ultima puntata di Maracanà, in onda ogni pomeriggio su TMW Radio, il nostro direttore Paolo Ghisoni è intervenuto per approfondire alcune tra le più importanti tematiche d’attualità relative al calcio italiano.
Dopo la vittoria a San Siro, torna di moda la domanda: “La Juve è una seria candidata allo scudetto?”. La questione è stata posta a Stefano Salandin, che ha specificato come non avere le coppe europee durante la settimana sia certamente un vantaggio, ma resta il fatto che la qualità della rosa bianconera è ben inferiore rispetto a Inter, Milan e Napoli. Condivide lo stesso pensiero anche l'ex tecnico della Pergolettese, Giovanni Mussa: “Come valore assoluto, la Juve non può essere considerata la squadra migliore del campionato. Però attenzione perchè l’Inter notoriamente qualche punto in giro lo lascia, il Milan ha una rosa giovane e non appena c’è qualche assenza accusa dei cali di prestazione, il Napoli invece è altalenante, come si è visto in queste settimane. Se i bianconeri dovessero riuscire a mantenere continuità nei risultati e approfittare delle “mancanze" altrui, allora potrebbe farcela. Può contare su diversi ragazzi, ha un bacino di utenza importante grazie anche all’U23, che ha un bel vantaggio rispetto alle squadre Primavera: loro si confrontano nel calcio professionistico, gli altri invece giocano ancora tra giovani. La Juve ha senza dubbio lavorato bene in prospettiva”.
Ecco il pensiero di Paolo Ghisoni su questo tema: “Sottoscrivo praticamente tutto quello che avete detto, aggiungo soltanto due cose. La prima: il rimpianto sui giovani. La Juve, in questo momento ma anche storicamente, quando ha puntato su prodotti del vivaio, come Marchisio e Giovinco, lo ha spesso fatto in situazioni come l'anno in Serie B o un'eventuale stagione di ricostruzione. Qui, ad esempio, ci ritroviamo in un campionato senza coppe. Poi ragiono in termini di prodotti che possano diventare protagonisti e leader in chiave Nazionale. Perchè le difficoltà del "resuscitato" Locatelli nella Juve sono state evidenti".
"Sono d'accordo sul discorso relativo alla seconda squadra - ha proseguito il nostro direttore nel suo intervento - I bianconeri sono riusciti ad abbreviare il percorso di tanti ragazzi, l’altra sera ad esempio ha esordito Huijsen che è un 2005. C'è da aggiungere, però, che i ragazzi nel campionato di Serie C trovano sicuramente esperienza, ma dal punto di vista prettamente qualitativo non c'è tanto da offrire. Fagioli, ad esempio, o altri giocatori con quelle caratteristiche, hanno avuto la fortuna di crescere in maniera esponenziale grazie a determinate piazze e alla presenza di allenatori a cui piace "giocare a calcio": Pecchia a Cremona ne è una dimostrazione. Quell'anno c'era pure l'Alessandria che ha provato, in tutti i modi, ad avere con sè Fagioli, ma in quel tipo di formazione avrebbe recitato un ruolo completamente diverso. Il percorso di questi ragazzi è una scommessa che va centrata, non solo facendo riferimento alle categorie più importanti, ma anche per gioco e tempo che gli viene concesso. Ritornando all'attualità, Allegri deve fare di necessità virtù. Sai, non avere Pogba e fare i conti dietro senza Danilo non è semplice, abbiamo visto finalmente un giocatore come Rugani, di cui ha una grande stima a livello difensivo: non ho mai capito perchè ha sempre accettato di essere una quarta/quinta scelta. Anche se, va detto, nel libro di Allegri viene citato come esempio in una seduta di allenamento, dove ha permesso ai giocatori di fare delle scelte. L’unico "parlante" del gruppo, che svolgeva bene il ruolo da tecnico in campo, era proprio Rugani. Eppure, giocano gli altri...”.