Fascia da capitano e primo gol in stagione: Ricci trascina il Toro
Un tiro potente, un’esultanza carica di grinta, un gol che vale oro per il Torino e una fascia da capitano che parla di leadership e fiducia. Nella sfida contro l’Udinese, terminata 2-2, Samuele Ricci ha lasciato un segno indelebile, siglando il suo primo gol stagionale e indossando per la prima volta la fascia da capitano granata. Un simbolo non casuale per un giocatore che, a soli 23 anni, rappresenta il presente e il futuro del Torino e della Nazionale italiana.
La promozione a capitano non è stata una sorpresa. Dopo tre anni di militanza, 97 presenze e una crescita esponenziale, Ricci era già un punto di riferimento per i compagni. La scelta è arrivata anche a causa delle contemporanee assenze di Linetty, Masina e Sanabria, ma il ruolo di leader gli calza a pennello. Lo stesso Ricci ha spiegato: “Era la prima volta che portavo la fascia ed è un orgoglio enorme. Il gruppo c’è, dobbiamo solo essere più liberi di testa per dimostrare le nostre qualità”.
La sua prestazione contro l’Udinese non si è limitata al gol. Ha guidato il centrocampo con lucidità e intelligenza, adattandosi al passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1, un sistema che lo ha visto al centro del gioco, capace di coprire tutti i ruoli richiesti: mezzala, regista o doppio play. Le sue prestazioni non sono passate ovviamente inosservate. Diverse big italiane e europee lo monitorano da tempo e il Torino, pur dichiarandolo incedibile, è consapevole dell'appeal del ragazzo.
Samuele non è solo un leader per il Torino. Anche in Nazionale ha conquistato la fiducia di Luciano Spalletti, che gli ha affidato le chiavi del centrocampo azzurro. Tecnica, visione di gioco e capacità di adattarsi ai contesti più difficili fanno di lui uno dei pilastri su cui rifondare la Nazionale maggiore. “Samuele è un giocatore intelligente e con un futuro importante”, ha dichiarato il tecnico granata Paolo Vanoli, sottolineando le prospettive di un ragazzo che può ancora crescere sotto tutti i punti di vista.
Cresciuto nelle giovanili dell’Empoli, club che lo ha plasmato e lanciato nel calcio che conta. Dopo il trasferimento al Torino nel 2022, si è imposto rapidamente come uno degli elementi imprescindibili della squadra. Lavorando con tecnici come Ivan Juric, che lo ha trasformato in una mezzala d’inserimento, e successivamente con Vanoli, affinando le sue qualità per diventare un centrocampista completo, capace di fare la differenza in ogni situazione.
Il gol contro l’Udinese, arrivato in un momento complesso per la squadra, dimostra le enormi capacità di leadership di Samuele, pronto a caricarsi il Torino sulle spalle. Il futuro rimane un’incognita, tra il sogno di una big europea e la volontà di lasciare un’eredità importante in maglia granata, sta continuando a lavorare con la determinazione di chi sa di avere ancora tanto da dimostrare.