Saverio Vanacore: fantasia e divertimento in un calcio che sta "scomparendo"
Dopo 13 partite, l'Inter di Simone Fautario si ritrova al secondo posto dietro solo ai cugini rossoneri, a un solo punto di distacco.
Creatività, divertimento e bel gioco sono caratteristiche che rispecchiano l'organico lombardo, ma che rappresentano (ancora di più) uno dei talenti classe 2010 che scalpita da inizio anno sulla corsia destra. Il suo nome è Saverio Vanacore, mancino puro e talento cristallino prelevato quest'estate dai capitolini.
Ragazzo che, pur avendo soli 14 anni, può vantare un curriculum di tutto rispetto: per lui Napoli, con il quale ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio, e Roma, dove ha giocato solo per un anno nella stagione 2023/24 e collezionato ben 15 gol e 22 assist in Under 14, strappando due convocazioni in Under 15 da sotto età. Poi l'arrivo a Milano. In questi 4 mesi Vanacore non ha impressionato per i suoi numeri, sono "solo" 8 le presenze in Under 15 (condite da 1 gol nell'ultima contro il Brescia) e una in Under 16, ma ha comunque conquistato i tifosi con prestazioni e giocate di altissimo livello.
Si tratta di un esterno d'attacco che ama puntare l'uomo, vanta una capacità di dribbling e un'agilità unica che gli consentono di superare quanti avversari di fila vuole nello stretto. Un esempio è la gara contro il Verona, dove conquista un rigore all'ultimo minuto del primo tempo dopo aver scartato con una facilità disarmante tutta la difesa gialloblu. Ciò che traspare è la confidenza nei suoi mezzi: sa di avere qualcosa in più degli altri dal punto di vista tecnico e dell'inventiva e sfrutta in ogni partita la sua superiorità dimostrando di essere non solo "estetico", ma anche efficace.
In sintesi, Vanacore è ciò che in Serie A sta venendo a mancare sempre di più. In un calcio che sta diventando sempre più tattico e "noioso", la spensieratezza e la bellezza di superare avversari con finte e giocate sta lentamente scomparendo. Come se ci si stesse dimenticando, in modo assurdo, che il divertimento non sia più il motivo per cui tutti hanno cominciato (e continuano) a giocare a calcio.