Arconatese, Spada è una sicurezza: da lì non si passa
Le partite speciali si riconoscono subito. Basta il primo intervento, la prima giocata, a volte persino il primo tocco per capire se sarà una giornata da inserire nell’album dei ricordi oppure da dimenticare il più in fretta possibile. E questo vale sia per un giocatore di movimento che per un portiere. Ecco perché se ad appena novanta secondi dal fischio d’inizio di Arconatese - Folgore Caratese, quando Lo Faso – ex astro nascente del calcio italiano, definito da De Zerbi “Il talento più puro mai allenato” – prende la mira, piazza il destro nell’angolino e Matteo Spada riesce a distendersi deviando in angolo, probabilmente l’estremo difensore sull’album dei ricordi può già cominciare a segnare la data.
Matteo Spada, 18 anni, nasce a Rho e cresce calcisticamente nella Victor, squadra della sua città. Grazie alle sue prestazioni non impiega molto tempo a farsi notare e nell’estate del 2017 viene acquistato dal Novara. Nella società piemontese la sua ascesa non si ferma: la prima stagione gioca nell’Under 15 e viene convocato dalla Nazionale di categoria per il raduno dedicato alla “Selezione nord”; la seconda stagione passa all’Under 16, viene nuovamente chiamato in Nazionale (stavolta per un torneo) e con la maglia del proprio club è tra i protagonisti della cavalcata che porta la formazione allenata da Simone Banchieri a laurearsi campione d’Italia di categoria; la terza stagione fa parte della rosa dell’Under 17, ma ottiene comunque le prime convocazioni in Serie C; il quarto anno fa la spola tra Primavera e prima squadra, con la quale va spesso in panchina senza tuttavia esordire. Questa estate, a causa del fallimento della società, passa all’Arconatese e si prende subito il posto da titolare. Anche perché in Serie D è determinante fin dalla prima partita: 1° turno di Coppa Italia, la sfida si prolunga ai rigori e lui para quello decisivo. Alto ben 192 cm, è molto reattivo tra i pali, sia nelle conclusioni alte sia quando deve scendere rapidamente per disinnescare tiri rasoterra. Nelle uscite dimostra grande coraggio: non ha problemi a gettarsi sui piedi degli avversari o ad allontanare i cross anche quando l’area di rigore è affollata. Di piede sinistro, è dotato di un rinvio potente e preciso, con il quale riesce spesso a raggiungere Parravicini per sponde o spizzate. Domenica pomeriggio contro la Folgore Caratese è stato praticamente insuperabile. Il primo a mettersi le mani nei capelli – come anticipato – è Lo Faso, il cui tiro a giro, nonostante schizzi sul campo bagnato, viene deviato in angolo. Al 35’ Spada si avventa in presa bassa su Ciko lanciato a rete e nell’azione successiva si allunga sul destro di Di Stefano. Nella seconda frazione para sulla linea, con i piedi, una conclusione a botta sicura di Kouda dall’interno dell’area piccola ed è un gatto sul sinistro del subentrato Gomez.
Al triplice fischio, dopo aver festeggiato sotto i propri tifosi, il numero uno dell’Arconatese può aggiungere il pomeriggio del 14 novembre alle date da ricordare. Il percorso – personale e della sua squadra – è ancora lungo, ma consigliamo un album dei ricordi capiente, perché l’impressione è che di materiale da aggiungere ce ne sarà.