È Filippo Piva l'MVPlayer LGI di Padova-Venezia, sedicesima giornata del girone A
Il Padova vince il derby contro il Venezia grazie ad un gol praticamente a tempo scaduto: al 95', con l'arbitro Terribile pronto a fischiare la fine, è il capitano della squadra di casa, Filippo Piva, a regalare ai suoi un successo pesante che potrebbe addirittura rilanciare verso i play-off i padovani, festeggiati dalla colorata e numerosa rappresentanza ultras presente per il match dell'Appiani.
Impossibile non dare la palma di MVP al capitano patavino, capace di decidere una partita altrimenti destinata a chiudersi sul risultato di parità. Nel primo tempo anzi, è il Venezia a fare la partita, ma i ragazzi di Fernandez Lie non trovano il bersaglio, venendo poi puniti da un calcio di rigore, trasformato da Beccaro. Nella ripresa, il Padova si accontenta un pochino, venendo così nel finale pressato dai lagunari, che pareggiano grazie ad un'autorete: una frittata difensiva, sugli sviluppi di un corner, di Lucca e Maestrelli. E allora, con gli attaccanti titolari (Montrone, Beccaro e Badalì) tutti tornati in panchina, ci pensa il capitano a decidere il match: un bellissimo inserimento su preciso passaggio di Kasala, una corsa verso il fondo e un tocco morbido, di sinistro, a superare Moino e a regalare i tre punti ai suoi e a uno stadio Appiani che esplode di gioia.
La rete di Piva è un premio alla generosità messa in campo dal centrocampista in tutta la partita: supportato da Carraro, suo compagno in mediana, il centrocampista è stato impegnato in una battaglia con i tre mediani del Venezia (Vicario, El Haddad e Berengo), riuscendo comunque spesso a destreggiarsi in mezzo alle maglie nere dei lagunari. Il gol e la corsa a ricevere l'abbraccio dei tifosi sono il giusto premio per il grande sacrificio fatto durante la partita.
Con questa vittoria, il Padova scavalca la Spal e si mette in scia alla Virtus Entella, quinta della classe e ultimo posto disponibile ai play-off. Con questo spirito di sacrificio, per i biancoscudati la rimonta non è impensabile.