Giada Tarantino, il cobra della Roma
Per il suo compleanno, a pochi giorni dalla finale, numerosi membri dello staff giallo-rosso scrissero “Sei bella come un gol di Tarantino al 95’”. Perché, la verità, è che il morso del “Cobra” è stato letale ed ha abbattuto la “Vecchia Signora”: Juventus-Roma 0-1 (95’ Tarantino) e la compagine capitolina di mister Fabio Melillo ha alzato così per la seconda volta lo Scudetto Primavera nell’arco di una sola stagione. È bastato un calcio d’angolo, una mischia ed una palla sporca. E basta. Infatti, nonostante il largo recupero, “Partita finisce quando arbitro fischia”, come affermava il mai passato Vujadin Boskov.
Con Giada Tarantino, il “Cobra” di Trigoria, classe 2002, possiamo veramente sbizzarrirci nel trovare paragoni. Dai nostrani Pellissier e Riganò, all’oriundo italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo, ma anche all’ancora in attività Belotti, dei calciatori predatori nell’area di rigore avversaria e che risultano letali sia quando imbeccati al bacio sia quando chiamati ad insaccare una palla sporca.
E’ proprio il parallelo con l’ex giallo-rosso Osvaldo che stuzzica maggiormente la fantasia dei tifosi della lupa: nell’ultimo Torneo di Viareggio disputato e nel campionato Primavera appena conclusosi, numerosi sono stati i gesti tecnici ai limiti dell’impossibile e delle leggi della fisica. Come non ricordare le rovesciate o le girate improvvise? I colpi di tacco tentati? I tocchi furtivi atti solo a far superare la linea alla sfera? Un carnet di conclusioni di solo ed esclusivo marchio di fabbrica “Tarantino”.
Se andiamo poi a contare i morsi del “Cobra” nella annata corrente, sono stati sedici volte letali i suoi attacchi, con un poker cinico e annientante nell’1-11 esterno in trasferta in Toscana, di petto ad un Empoli che nulla ha potuto contro la voracità della bomber capitolina. Una centravanti così e con tali caratteristiche mister Fabio Melillo non la vedeva forse dai tempi di Claudia Palombi, sorella d’arte dell’attaccante del Pisa Simone Palombi.
Una killer del gol che ha quindi deciso l’ennesimo titolo giovanile della Roma e che, con mentalità e lavoro quotidiano, si sta avviando a insidiare il posto in prima squadra alle compagne Lazaro e Banusic.
Il morso del “Cobra”, senza ombra di dubbio, non lascerà scampo.