La sportività esiste ancora. Peccato solo in rari casi...
Molto spesso, anzi troppo, assistiamo a spiacevoli episodi antisportivi che, il più delle volte, vedono come protagonisti gli stessi genitori dei ragazzi. Le figure che dovrebbero educare e fare da esempio ai propri figli, sono proprio loro che si macchiano di azioni scorrette e sleali, che si abbassano ad un livello davvero infimo, andando ad interferire con il sano gioco dei ragazzi, i quali dovrebbero essere sereni di svolgere il proprio sport, a livello più o meno professionale, interagendo loro stessi con altri compagni della stessa età. Succede, purtroppo frequentemente, che questi adulti si scontrino tra di loro, che insultino i giovani in campo e che, di conseguenza, attirino l’attenzione della mamma o del papà che si sentono chiamati in causa, andando ad alimentare un botta e risposta insano e a dir poco vergognoso.
Vicende di questo genere sono innumerevoli, ma per una volta la storia è cambiata. Nel corso della partita del Sestri Levante, il portiere Riccardo Bellebuono ha compiuto delle parate degne di nota e ha suscitato in tutto il pubblico, compresi i sostenitori del Novara, applausi e complimenti.
Saper andare oltre il risultato, oltre la rivalità, è un comportamento da insegnare e divulgare. Rispettare l’avversario, riconoscerne la bravura e complimentarsi, non è una condotta che toglie qualcosa a noi stessi, ma che anzi ci arricchisce. I genitori devono essere i primi ad attuare queste maniere, a fare da modello per i propri ragazzi, ad essere esemplari sulla correttezza sportiva. L’invito è di farsi un esame di coscienza, riconoscere laddove si ha sbagliato ed impegnarsi per non far sì che si ripetano spregevoli fatti, ma anzi di aiutare a creare sempre più capitoli calcistici, come questo, che inneggino alla sportività.