Da Genova a... Genova: si torna sempre dove si è stati bene
Non poteva che essere un museo la culla di 60 indimenticabili minuti perfettamente architettati da una magniloquente organizzazione nata per mezzo di un connubio ormai consolidatissimo. Quando La Giovane Italia incontra il Genoa, lo spazio per ciò che di bello esiste nel calcio giovanile italiano (credo ineluttabile del nostro progetto) trova sempre terreno fertile per essere raccontato, sviluppato, approfondito.
Uno splendido intreccio del destino ha voluto che il capoluogo ligure sia stato il rito d'iniziazione di molti nostri 'workshoppisti', cresciuti di mese in mese, resi indipendenti e pronti a camminare sulle loro gambe destreggiandosi in qualsiasi ambito che questo mestiere richiederebbe. Ciò che La Giovane Italia rappresenta oggi è un lavoro, in primis. Un impiego totalizzante inteso come conoscenze acquisite, in grado di rendere una giovane ragazza o un giovane ragazzo un giornalista poliedrico, capace a destreggiarsi con una camera in mano quanto di fronte a un computer, bravo sia a comporre sulla tastiera un articolo, sia a tagliare e montare un video.
Concetto cristallino e immediatamente colto anche da un inaspettato ospite di serata,Sergio Soldano, ex calciatore argentino di nascita, ma ligure di adozione, chiamato in causa da un sempre magistrale Federico Buffa che, insieme a Michele Sbravati e coadiuvato dalla conduzione di Stefania Renda e Paolo Ghisoni, ha dato luce a una lezione più orientata sul vivere che sul calcio. In sud America il pallone ha un peso differente, come ricorda lo stesso Soldano: 'Entrare a far parte dei professionisti in un paese (Argentina n.d.r) in cui vige il detto 'il coccodrillo dormiente, diventa portafoglio', per i ragazzi di un tempo era un sottile confine tra la vita e la morte. Qui, per fortuna, la passione non diventa ossessione, dunque dico doppiamente bravi al team de La Giovane Italia'.
Un viaggio nel tempo e nei ricordi proseguito dallo splendido tango Bel Paese-Albiceleste: due realtà che sia calcisticamente, sia storicamente, si sono toccate, abbracciate e influenzate. Ecco dunque che, dopo lo splendido Museo della Storia del Genoa, perfetta cornice di un incontro formativo per futuri professionisti tra giornalisti, telecronisti e giocatori (come gli Under 18 rossoblù presenti all'evento), ci si sposta qualche chilometro più in là, al Teatro Politeama Genovese, dove lo stesso Federico Buffa, il maestro Alessandro Nidi e Mascia Foschi hanno fatto spellare le mani di una folla gremita di entusiasmo, strappando applausi per 'La Milonga del Fùtbol', storia di tre marziani come Cesarini, Sivori e Maradona, ma soprattutto di contaminazione e passione. Ciò che nel calcio e nella vita è e resterà sempre il motore dei propri sogni.