Arbitro, cori e gol: una piacevole domenica a Feralpisalò-Milan
Se fosse dipeso tutto dal direttore di gara, probabilmente la partita tra Feralpisalò e Milan sarebbe finita sullo zero a zero. Non per favoritismi od errori arbitrali, ma semplicemente perché l'arbitro del match, probabilmente confuso dalla categoria, ha fischiato la fine del primo tempo al 35', cinque minuti prima dei 40 regolamentari, salvo poi far riprendere il gioco dopo che qualcuno dalle panchine gliel'aveva fatto notare.
In quei cinque minuti più recupero, nel secondo tempo, il Milan ha trovato i due gol che gli hanno permesso di vincere la quinta partita su altrettante giocate in campionato e mantenere il distacco di due punti su Inter e Atalanta, entrambe vittoriose.
Al di là del risultato, al centro sportivo Rigamonti in Buffalora (BS), si è registrata una domenica piacevolissima: soleggiata, gremita di persone sugli spalti che hanno incitato i propri figli ed amici senza mai sfociare nell'insulto e nell'arroganza.
In particolare, un papà e una mamma, sostenitori della Feralpisalò, erano in possesso di un piccolo tamburello che ogni tanto suonavano, gridando insieme "Dai Feralpi". Quell'incitamento aveva una profondità così pronunciata che si sarebbe sentito anche a distanza di qualche chilometro. Ed il sorriso di entrambi dopo il coro raccontava della complicità di quella coppia e restituiva al calcio uno dei suoi aspetti più sani: il divertimento.
Purtroppo per loro, per il figlio in campo e per tutti i simpatizzanti della squadra di casa, il triplice fischio ha visto uscire la Feralpi con un pugno di mosche, dopo una partita giocata ad armi pari. Un punto che i Leoni del Garda avrebbero senz'altro meritato dopo le due vittorie di fila che avevano restituito convinzione alla squadra di mister Rossi.
Ma il risultato, in fin dei conti, è sempre secondario alla prestazione e ai valori che questo sport insegna, in primis dagli spalti: rispetto e spirito di gruppo.