Il centrocampo fluido del Milan U17 di Giovanni Renna
Guardando il Milan U17 di Giovanni Renna balza subito all’occhio una cosa: i centrocampisti non hanno mai un ruolo definito.
Nel suo 4-2-3-1 quei cinque giocatori in mezzo seppur partendo da: ali, centrali di centrocampo e trequartista; non sono identificabili come ruolo nel corso dei 90 minuti. Contro l’Udinese U17 domenica scorsa, si è visto come i giocatori del Milan: Plazzotta, Arnaboldi, Pandolfi, La Mantia e Lontani; non fossero mai nel ruolo prestabilito ma sempre nel posto giusto.
Questa caratteristica del gioco del Milan U17 fa si che non esistano punti di riferimento oltre la punta; non era strano vedere La Mantia, un esterno, venire ad impostare o Pandolfi, trequartista, e Arnaboldi, centrocampista, fare cavalcate sulla fascia.
Il sistema di mister Renna non si limita solo ai centrocampisti, ma anche a Vechiu e Tartaglia i due terzini che venivano spesso in mezzo al campo e ai centrali di difesa che si concedevano l’uscita palla al piede. La cosa che impressiona è che questi movimenti venivano attuati nella asfissiante pressione alta dell’Udinese U17 di mister Gridel.
Questa fluidità di manovra e di posizionamento, oltre ad essere un piacere da guardare per chi ama il bel gioco, è un ottimo modo per far crescere in determinati aspetti i vari giocatori. L’MVPlayer LGI della partita Simon La Mantia, pur essendo un esterno nato come terzino, ha ricoperto tutti i ruoli durante la partita, dagli scambi di fascia con Lontani , l’esterno opposto, fino a fare addirittura il regista in occasione di una ripartenza dal fondo.
Questo modo di giocare del Milan U17 è piacevole ed organizzato, ognuno sa dove andare quando qualcuno fa un movimento, evoluzione del gioco allo stato puro e sta dando i suoi frutti, anche in classifica.