Applicazione tattica e tanta corsa: ecco le armi del Parma di Cesare Beggi
Nonostante venga vista da molti come la favorita per la promozione in Primavera 1, l'inizio di campionato per il Parma non è stato scoppiettante: quattro punti in tre gare e sette gol presi considerando anche la gara persa contro il Cesena in Coppa Italia.
Serviva una risposta ai ragazzi di Cesare Beggi e questa è arrivata sul campo della Reggiana, che si è presentata al derby emiliano con un punto in meno rispetto ai rivali ducali e due sconfitte consecutive, colpevoli di aver "spento" l'entusiasmo granata dopo l'esordio convincente con la Spal. Entrambe le squadre devono obbligatoriamente sistemare il reparto difensivo e l'inizio del match lascia trasparire molta fase di studio, almeno prima degli squilli capitanati da Casini che bussa più volte dalle parti di Borriello, senza trovare supporto dai compagni di reparto o la via del vantaggio.
Con le punte Galante da una parte e Mikolajewski dall'altra isolate, il gioco si sviluppa per lo più sulle corsie esterne: la Reggiana con i quinti fa leva soprattutto sulla spinta costante di Camara, attentissimo a prendersi la linea laterale accorciando però nei momenti opportuni: chiave tattica del primo tempo, il suo duello con Frederik Flex dal quale i crociati si rifugiano spesso e volentieri.
Il nuovo schieramento a tre proposto da mister Andrea Costa è funzionale nel tenere Tannor e Cardinali lontani dall'area di rigore, ecco perché i tiri da fuori possono essere una prospettiva interessante per il Parma. Detto fatto: dopo due salvataggi sulla linea da entrambe le compagini impegnate sul terreno di gioco, è proprio il capitano Lorenzani sugli sviluppi da corner a inventarsi un destro dai 20 metri che sorprende Motta.
Partita straripante da parte del numero 5 ducale, ben coadiuvato da Terrnava e Kowalski che di mestiere fa il trequartista, ma in pratica lo vediamo ovunque in campo. La forza fisica e soprattutto il fattore centimetri, pendente in maniera quasi sleale dalle parti dei ragazzi di Cesare Beggi, rendono anche i calci piazzati della Reggiana un terreno sicuro per i palloni spioventi allontanati dalle torri crociate.
Nota di merito evidenziata anche in telecronaca da La Giovane Italia durante il racconto del match, va a una vecchia conoscenza dell'Inter che, a proposito di corsie esterne, su quella di destra ha distillato con il contagocce energie da spendere nei giusti momenti della gara, regalando spinta, corsa e qualità per tutti i 95 minuti: Federico Motti. L'ormai ex centrocampista delle giovanili nerazzurre ha tutto ciò che occorre per ambire a palcoscenici importanti, come potrebbe essere benissimo il ruolo di trascinatore del Parma verso quell'ambito, e ormai da troppo tempo cercato, primo posto che vorrebbe dire promozione.