Matteo Oliveira Papaccioli: ecco a voi il talento classe 2008 del Como

Qualità, spensieratezza e personalità, tre parole che descrivono perfettamente il nuovo innesto di mister Daniele Buzzegoli.
07.10.2024 14:30 di  Andrea Mariani   vedi letture
©Instagram/matteo.papaccioli
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Da Taubatè a Como, una storia calcistica degna di nota quella di Matteo Papaccioli, centrocampista classe 2008 ora nell'organico di mister Buzzegoli.

Gemello siamese del pallone, nasce in Brasile da genitori italo-brasiliani, ama fin da subito il calcio, nei suoi primi 10 anni di vita in Sud America la maggior parte del tempo lo passa tra futsal e calcio di strada. A 13 anni si trasferisce in Italia e il suo primo pensiero è quello di trovare e iscriversi in una squadra. La sua prima avventura calcistica in Italia la vive sui confini della svizzera, nella società calcistica "Faloppiese Ronago", qui disputa il suo primo anno a 11, ciò che si nota fin da subito è che tatticamente è molto acerbo, in campo non si muove bene, ma palla al piede era infermabile.

Due anni dopo arriva la chiamata del Como, precisamente da Mauro Bernardi, ex capo del team scouting comasco e attuale team manager della Primavera, che lo nota nei tornei provinciali e in poco tempo gli propone una nuova avventura. Viene messo sotto contratto nel 2022 e da lì è diventato uno dei giocatori chiave del settore giovanile lombardo. In Under 16 si fa notare da tutt'Italia: colleziona 25 presenze condite da 7 reti e 6 assist, numeri interessanti se si pensa che il giovane talento sia una mezzala. Da qui la sua prima convocazione con gli azzurrini, debuttando nell'amichevole contro il Belgio in Under 16.

Quest'anno il salto di qualità, 3 partite su 4 da titolare in Primavera 2, saltando completamente la categoria Under 17 (di cui colleziona 2 presenze da sotto età nella stagione precedente). Proprio nella gara in cui non parte dal primo minuto trova la sua prima rete annuale: contro la Pro Vercelli entra al 65' gonfiando la rete dopo poco più di 10 minuti. Il goal è dei più belli, raccoglie la sfera dopo un calcio d'angolo sporcato dalla difesa avversaria, controllo orientato, finta di tiro di destro e mancino sotto l'incrocio dei pali, un goal che dice tanto di lui: qualità, fantasia e personalità, proprio come Neymar, non a caso uno dei suoi giocatori preferiti a cui si ispira fin da piccolo.