È Enrico Bertin l'MVPlayer LGI di Padova-Feralpisalò, diciottesima giornata del girone A
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Il match della diciottesima giornata tra Padova e Feralpi Salò non è stato avvincente: sfida molto bloccata e con poche occasioni, senza l'episodio decisivo che potesse sbloccare il risultato di 0-0. Con gli attaccanti che non sono riusciti particolarmente ad esaltarsi, il migliore della sfida è quindi Enrico Bertin: difensore adattabilissimo a tanti ruoli, oggi schierato da quarto di sinistra, è stato dei ventidue in campo quello a metterci più convinzione in assoluto, cercando anche la rete con delle soluzioni personali.
Tatticamente, la partita è stata bloccata sugli innumerevoli duelli individuali: a causa dei due schieramenti speculari, due 3-4-3, si è assistito a sfide anche interessanti sul piano dell'agonismo e fisico, senza che però emergesse qualcuno in grado di fare la giocata. Così, con Montrone a fare a sportellate con Sina, e Kasala e Giacometti fermati da Ottini e Bergamo, sono stati i centrocampisti del Padova a cercare maggiormente di creare gioco. Il recupero di Tumiatti, in tal senso, ha dato grande energia sulla destra e ha tolto dalla partita Rubagotti, ma è stata la grinta del quarto di sinistra, Bertin, a risaltare più dell'estro del suo omologo di destra. Nonostante la vistosa maschera a coprirgli il volto, a memoria di un colpo preso qualche settimana fa in allenamento, il classe 2007 (farà diciotto anni il prossimo 28 febbraio) ha messo grinta in ogni contrasto aereo e in ogni duello a terra, lottando come un leone su ogni pallone. E solo una deviazione di un difensore, nel primo tempo, gli ha negato la gioia del gol dopo appena 9', un'occasione che avrebbe potuto subito cambiare l'inerzia del match.
Mancino naturale, dotato di ottima corsa e resistenza, buon calcio (è lui lo specialista su corner della squadra) e precisione nel passaggio, Bertin è un giocatore che sta facendo le gioie di mister Rossettini, con la sua capacità di rivestire più ruoli. All'occorrenza terzino, in caso di necessità quarto o quindo di sinistra a centrocampo, in alcune occasioni braccetto o, addirittura, centrale di difesa, come nella sfida contro il Venezia di due settimane fa, sa giocare in praticamente tutti i ruoli dalla cintola in giù, interpretandoli sempre con grinta, ma anche precisione. Sbaglia pochissimi palloni e, se schierato difensivamente, è un cagnaccio difficile da superare; se invece posizionato più in avanti, sa spingere e proporsi per cercare le sovrapposizioni in fascia. Con la consapevolezza che di fronte avrà un'altra stagione di Primavera, Rossettini può godersi il suo motorino di fascia, ennesimo sintomo di come i tanti 2007 del Padova stiano crescendo di settimana in settimana e dimostrando di valere ampiamente la categoria.