Diario di una grande finalista: il Milan di Simone Baldo

I rossoneri, dopo un campionato ai vertici del girone B, hanno dato vita a un percorso trionfale nei playoff, stoppato solo dell'Atalanta in finale.
25.06.2024 19:00 di  Alessandro Torre   vedi letture
Diario di una grande finalista: il Milan di Simone Baldo

Il focus odierno è incentrato sulla seconda classificata nella categoria Allievi Nazionali Under 16: il Milan.
La squadra allenata da Simone Baldo ha fatto un campionato importante, già a cominciare dalla parte regolare della stagione. I rossoneri sono stati capaci di raccogliere 54 punti totali, frutto di 16 successi, 6 pari e 4 KO. Nello specifico, il girone d'andata è stato fatto sin da subito con il pedale dell'acceleratore premuto, ottenendo fra le altre cose ben sette vittorie consecutive fra ottobre e dicembre. L'imbattibilità del Milan poi è durata addirittura per quattordici gare, fino alla sfida di ritorno con il Monza. A partire da quel momento, un finale di campionato a ritmi leggermente più bassi in termini di risultati (4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte), ma comunque mantenendo l'imbattibilità nei due derby stracittadini contro l'Inter (due pareggi) e classificandosi al terzo posto finale, con la concessione della seconda piazza all'Atalanta, arrivata a pari punti, solamente per una differenza reti leggermente peggiore. In più, a dimostrazione dell'ottimo rendimento dei rossoneri, 66 gol fatti e solo 25 subiti, che sono valsi la palma di miglior difesa del girone B.

Poi, ecco i playoff che, si sa, sono sempre una storia a parte rispetto ai campionati regolari, in cui entrano in gioco fattori psicologici ed emozionali con la posta in gioco e le motivazioni che si alzano sempre più. Nel percorso, il Milan sì è ritrovato davanti prima il Monza, spazzato via agli ottavi con una vittoria 3-2 all'andata e un pareggio 1-1 al ritorno in casa, poi l'Empoli ai quarti, oltrepassato grazie ad uno schiacciante 6-1 che ha permesso a Baldo e i suoi di poter controllare la sfida del ritorno, terminata 5-2 in favore dei toscani ma comunque positiva per i rossoneri, alla fine. 

In semifinale il sorteggio non è stato clemente con il Milan, perché ha consegnato come avversaria la Sampdoria, squadra in grado di fare un campionato di primissimo piano (e spesso al primo posto) nel girone A. Tuttavia, il Milan ha come sempre sfruttato il fattore "campo di casa", infliggendo, come accaduto contro l'Empoli, una vittoria troppo pesante per essere ribaltata nel doppio confronto: 4-1 al "Vismara", non scalfito dal pareggio 1-1 maturato al ritorno in Liguria.

Così I rossoneri hanno avuto la possibilità di giocarsi lo Scudetto di categoria nella finalissima al "Riviera delle Palme" di San Benedetto del Tronto: il conto del Diavolo con l'Atalanta evidentemente non era ancora totalmente saldato, dopo la combattutissima lotta del girone, in cui c'era stato spazio per una vittoria a testa. Il terzo e decisivo atto ha sorriso alla Dea: 3-2 finale e campionato in cassaforte. Il Milan però ha disputato una grande finale, gestendo con grande sicurezza un primo tempo concluso in vantaggio, grazie al gol di Edoardo Tartaglia, già marcatore nella semifinale di ritorno. L'inizio della seconda frazione ha investito la squadra di Baldo, che in un quarto d'ora ha subito il gol di Michieletto e la doppietta di testa su calcio d'angolo di Isaac Isoa. A quel punto, la rete di Simone Lontani e l'arrembaggio finale hanno movimentato il finale ma non hanno prodotto lo sperato pareggio. Quello che rimane però è stata una lotta da grande squadra, fino all'ultimo pallone, fino all'ultimo minuto. Un percorso in crescendo, con la valorizzazione di tanti ragazzi, una buona produzione offensiva e una grande solidità difensiva, un'affinità sempre crescente per questo gruppo di ragazzi grazie ai quali, nei prossimi anni, il Milan può dire di essere in buone mani.