Il Lecce di Paolo Castelluzzo: una squadra mai doma
Era già capitato di vedere questo spirito nella sfida con la Roma. Il Lecce è una squadra con un’anima, che non lascia nulla al caso e dà sempre e comunque battaglia. Proprio nella sfida contro i campioni d’Italia uscenti in Under 15, guidati anche quest’anno da Mattia Scala, i giallorossi avevano in gran parte sopperito al divario tecnico con una prova tutta grinta che li aveva visti uscire sconfitti con onore per 2-4.
La formazione di Castelluzzo ha replicato la prova d’orgoglio anche contro l’altra squadra della capitale nell’incrocio di domenica mattina al Kick Off, venendo questa volta premiata dal risultato. Il 2-2 finale rispecchia l’andamento di una gara giocata meglio da un punto di vista tecnico dagli ospiti nella prima frazione e ripresa attraverso una grande reazione avuta da Cancella e compagni. Neanche la risposta immediata di Clarizia alla prodezza di Persano, che ha subito riportato la Lazio in vantaggio, ha infatti buttato giù moralmente i padroni di casa. Ed anzi, proprio da quel momento il Lecce è entrato in partita, mettendo un’intensità di livello superiore in confronto agli avversari, tale da consentirgli di arrivare sempre prima sulle seconde palle. Le occasioni prodotte per raggiungere nuovamente il pareggio sono state frutto di questo cambio di atteggiamento. A guidare le iniziative dei giallorossi è stato con grande personalità un Francesco Serra che ha prima colpito una clamorosa traversa con un destro telecomandato dalla distanza per poi vedersi negare il gol da un attento D’Isanto su una sua insidiosa spizzata di testa da una rimessa laterale lunga dalla destra, con pallone scodellato direttamente in area di rigore.
Il meritato pareggio ad opera di Bottalico è arrivato con la complicità dell’estremo difensore avversario, ma ciò che conta è la sostanza. Dopo essere andato sotto sia nel punteggio che sul piano del gioco, il Lecce ha reagito da squadra, confermando l’ottima impressione destata già in altre occasioni e lanciando un segnale molto chiaro: per poter espugnare il suo fortino bisognerà sempre sudare le cosiddette sette camice.