Indispensabile per Ranieri e l'Italia U21: perchè Prati non gioca più a Cagliari?

È il 27 gennaio 2023 e all’Unipol Domus si gioca Cagliari-Spal. Quella che per tutti è Ranieri contro De Rossi, contemporaneamente sancisce la consacrazione nel calcio dei grandi per un ragazzo nato nel 2003 che da poco ha preso il posto da titolare in mezzo al campo per sostituire il partente Salvatore Esposito. Il suo nome è Matteo Prati e di professione fa il regista. Nel match giocatosi in Sardegna oltre a disputare una bellissima prestazione fa anche l’assist che porta Celia a siglare il gol del momentaneo 1-1. È quel giorno che la squadra rossoblu segna sul taccuino il nome del giovane nativo di Ravenna. 5 milioni più bonus, la cifra spesa dal presidente Giulini per portare Prati a Cagliari e soffiarlo alla concorrenza in particolare del Palermo.
Nella sua prima stagione in Serie A ha collezionato un totale di 26 presenze (1973 minuti) a cui vanno aggiunti un gol (lo 0-1 del match salvezza contro il Sassuolo alla penultima giornata) e un assist. Le gare in cui è partito da titolare sono 21, un buon numero per essere all’esordio nel massimo campionato, numero che assume ancora più valore se a farti esordire e al comando del gruppo c’è un allenatore esperto e stimato da tutti come Claudio Ranieri.
Dopo la salvezza conquistata ci si aspettava una stagione con ancora più soddisfazioni e con un ruolo da protagonista per Matteo, e così sembrava all’inizio: il nuovo allenatore Davide Nicola, nel ritiro valdostano, aveva impostato il suo Cagliari con un 3-5-2/3-4-2-1 con Prati che nelle gerarchie partiva davanti a tutti in cabina di regia, complice anche l’addio di Sulemana (direzione Atalanta) e un Makoumbou fuori dal progetto. Alla prima partita ufficiale della nuova stagione, la gara di Coppa Italia contro la Carrarese, seppur non partendo dal primo minuto, Matteo sigla il suo secondo gol in rossoblù e del 3-1 finale che regala ai sardi il passaggio del turno. Nelle prime tre gare di Serie A parte titolare, in un centrocampo a tre con Marin e Deiola ai suoi fianchi. Al terzo turno, contro il Lecce, a seguito di un contrasto che porterà Dorgu al cartellino rosso, rimane infortunato, con un problema alla caviglia che lo costringe alla sostituzione ad inizio secondo tempo e a saltare le imminenti gare con la Nazionale U21, di cui è un giocatore fondamentale.
Il Cagliari, nel frattempo, fa fatica, mister Nicola è già finito nell’occhio del ciclone, troppo pochi i 2 punti nelle prime 5 giornate. Quella del ritiro si rivelerà una scelta azzeccata, dalla gara contro il Parma arriva il cambio di modulo e il passaggio al 4-2-3-1 con una mediana che sembra finalmente dare compattezza composta da un Makoumbou (reintegrato) e Adopo. Con questo sistema di gioco il Cagliari conquista 7 punti in tre partite, con nel mezzo il prestigioso pareggio allo Stadium contro la Juve, con i rossoblù che si tolgono non solo la soddisfazione di essere la prima squadra a segnare alla Juventus in Serie A, ma anche di impedirle il record di imbattibilità da inizio campionato, record detenuto proprio dal Cagliari, con Adriano Reginato che rimase con la porta inviolata per ben 712 minuti nella stagione 1966/67.
In queste tre fruttuose partite Prati, seppur non al meglio, non scende mai in campo, cosa che in realtà farà pochissimo, collezionando nelle successive 19 partite (dalla 9° alla 27°) appena 71 minuti, più 93 in Coppa Italia. Nelle ultime due partite eccolo di nuovo per un buon spezzone di gara: prima con il Genoa per l’ultima mezz’ora, poi contro la Roma finalmente il ritorno da titolare in Serie A. Una gara ben giocata da tutto il Cagliari che però nulla ha potuto contro una Roma che arrivava da un filotto straordinario in campionato.
Se a Cagliari in questi mesi Prati fatica a trovare spazio, lo stesso non si può dire per la Nazionale Under 21, sempre centrale nel 4-3-1-2/4-3-2-1 del CT Carmine Nunziata, cosa che si ripeterà di qui a poco in vista delle imminenti amichevoli contro Olanda e Danimarca con il regista pronto a prendere il suo posto in mezzo al campo. Una gestione dunque particolare e che lascia delle riflessioni quella di un talento come Matteo Prati, perché se certamente non stiamo parlando di campione affermato, è altrettanto vero che certamente quelli che hanno giocato a lungo al posto suo non sono più bravi: da Makoumbou ad Adopo, Marin e Deiola, nelle molteplici presenze di questa stagione non hanno mai dato l’impressione di essere di un altro livello rispetto all’ex Spal, un talento giovane e italiano, dalle qualità evidenti, un patrimonio da proteggere, coltivare e di conseguenza valorizzare. Il ragazzo potrebbe e dovrebbe essere il volto del Cagliari nel presente e futuro, anche come biglietto da visita del bel lavoro di scouting effettuato.
Da qui a fine stagione non sappiamo cosa spetterà a Prati e al Cagliari, la cosa certa è che entrambi remeranno nella stessa direzione, verso una salvezza difficile ma alla portata. Oggi la testa è solo al campo, il futuro è ancora tutto da scrivere...