Longoni già decisivo all'esordio: l'Italia U17 vince grazie anche ai suoi interventi

Il portiere azzurro chiude la saracinesca e consente alla Nazionale di Favo di conquistare i primi tre punti nel girone.
20.03.2025 12:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Longoni già decisivo all'esordio: l'Italia U17 vince grazie anche ai suoi interventi

Ieri pomeriggio, in Croazia, sono arrivati i primi tre punti nel secondo girone di qualificazione agli Europei per l'Italia Under 17, che ha superato (di misura) la Slovacchia. Un successo già fondamentale, che permette agli Azzurrini di condurre la classifica insieme proprio ai padroni di casa (2-1 contro l'Ucraina, nostra prossima avversaria).

Oltre alla rete di Luongo, arrivata soltanto al 6', la Nazionale di Favo ha avuto diverse chance importanti per siglare il raddoppio: Arena nel primo tempo, Campaniello ed Elimoghale nella ripresa. Va detto però che, anche gli avversari, hanno più volte sfiorato la rete dell'1-1. È servito un super Alesssandro Longoni a evitare il peggio; due gli interventi "miracolosi" da menzionare: prima su Daniel al 20', poi quello a inizio secondo tempo su Pecsuk. Non una notizia che ci "sorprende", considerato il rendimento del ragazzo sia nei vari campionati italiani (tra cui quello Primavera) che nella scorsa edizione degli Europei, vinti proprio dall'Italia.

Insieme a Campaniello, anche lui presente nell'attuale Under 17, fu tra i sottoetà convocati dal CT nella "spedizione" a Cipro. Schierato da titolare nelle prime due gare del girone contro Polonia e Slovacchia, il portiere del Milan sorprese tutti in particolar modo nei quarti di finale contro l'Inghilterra, dove si rivelò decisivo (con le sue splendide parate) per prolungare la partita ai calci di rigore. Purtroppo però, proprio in quel match, rimediò un infortunio abbastanza grave che lo costrinse a saltare le due partite successive: la semifinale con la Danimarca e, soprattutto, la gara decisiva col Portogallo. A distanza di quasi un anno, l'obiettivo di Longoni è lo stesso: riportare l'Italia alla fase finale e perchè no, magari sognare anche il bis.

Un profilo di questo livello non poteva che meritare la menzione sulle pagine del nostro Almanacco. Nell'ultima edizione, vi abbiamo raccontato della sua storia, iniziata nel Tremezzina (società in provincia di Como) per poi approdare al Milan nel 2016, all'età di soli 8 anni. Proprio nel club dilettantistico, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare insieme al suo ex allenatore, Cristian Prina, che ci raccontò così del ragazzo: "Era un bambino dotatissimo, che aveva sempre manifestato la volontà di fare il portiere, anche se, nei primi anni di attività, cerchiamo di far provare più ruoli possibili ai ragazzi, così da crescere e migliorare sotto tutti gli aspetti. Ho ancora in mente una ‘discussione’ avuta proprio con Alessandro: io lo pungolavo a giocare fuori, ma lui voleva soltanto rimanere in porta. Gli dicevo: ‘Guarda che il portiere moderno deve saper utilizzare anche i piedi! Intanto a parare sei già bravo...’".