Mancini si prende la scena: doppietta decisiva e Cesena k.o.
Capolista contro fanalino di coda. 16 punti di differenza in classifica. Sei vittorie e una sola sconfitta per gli ospiti, un solo successo e sette k.o. per i padroni di casa. Doveva essere una partita senza storia. Uno di quegli spettacoli a cui si assiste convinti di conoscere già il copione. Invece Cesena-Juventus, 10ª giornata del campionato di Primavera 1, ha sorpreso tutti, perché Golia – proprio come nella celebre storia biblica – stava per cadere sotto ai colpi di Davide. Il ragazzo ci ha provato dal primo all’ultimo minuto, ma stavolta niente ha potuto contro il gigante. E la metafora non è casuale, perché a trascinare la formazione di Montero alla vittoria è stato un ragazzone alto più di 190 cm: Tommaso Mancini.
L’attaccante classe 2004 è arrivato a Torino a fine estate. I club interessati erano numerosi e, dando un’occhiata alle sue caratteristiche e al suo curriculum, non era difficile capirne il motivo. Dotato di grande tecnica sia con il destro che con il sinistro, è un centravanti moderno e completo. Sa giocare spalle alla porta, difendendo il pallone e facendo salire la squadra, ma anche attaccare la profondità. La coordinazione e la scelta di tempo lo rendono molto forte sia nel gioco aereo che in acrobazia. Il fiuto del gol e le doti balistiche gli consentono di rendersi pericoloso sia in area di rigore che dalla distanza. La notevole struttura fisica è decisiva nei duelli con i difensori e non si rivela un ostacolo nell’uno contro uno; capita spesso, infatti, di vederlo sfidare il proprio diretto marcatore palla al piede. Cresciuto a Vicenza e nel Vicenza, fa tutto il settore giovanile con i biancorossi e si prende le luci della ribalta nel 2020/21, quando a 16 anni segna 10 gol in 13 presenze nel campionato Primavera e debutta in prima squadra, diventando il secondo esordiente più giovane nella storia del club. Prima di lui – di appena 6 giorni – solo Nicola Rigoni; dopo di lui, in terza posizione, un certo Roberto Baggio.
All’ombra della Mole, in questo avvio di stagione Tommaso Mancini aveva raccolto 12 presenze – di cui 5 da titolare – e 3 gol. Un bottino discreto che però aveva bisogno di un acuto, visto che nessuna delle reti segnate fino a questo momento si era rivelata decisiva. Col Cesena l’acuto è arrivato. Forte e chiaro. Contro un avversario che ha offerto una prestazione gagliarda, nascondendo completamente il divario di punti e mettendo in seria difficoltà la prima della classe, Mancini è stato indiscutibilmente l’uomo partita. Al 9’ ha portato in vantaggio i suoi con un gol da attaccante vero, che ha messo in mostra tutte le sue qualità. Si è avventato su un pallone vagante in area di rigore, ha controllato con il sinistro e tirato improvvisamente con il destro. Conclusione potente e precisa, niente da fare per il portiere avversario e 1-0. Il Cesena non si è disunito, anzi: ha spinto sull’acceleratore ancora più di prima e ha trovato il meritato pareggio. Nella ripresa i ritmi si sono abbassati e proprio quando tutto lasciava pensare che l’1-1 avrebbe resistito fino al triplice fischio, Mancini ha tirato fuori il coniglio dal cilindro: punizione telecomandata che si insacca all’incrocio, doppietta e 2-1 all’85’.
La Juventus centra così la settima vittoria in 10 partite e prosegue la propria marcia, continuando a guardare tutti dall’altro. Come Tommaso Mancini, un gigante di quasi due metri che non si è lasciato ingannare da Davide.